Teano-Calvi, la diocesi unificata nel 1818

 

RAFFAELE MEZZA

 

Le diocesi di Teano e Calvi, che il Papa ha recentemente affidate al vescovo eletto monsignor Arturo Aiello, vennero unificate nel 1818 con il concordato tra la Santa Sede e il Regno delle Due Sicilie, quando altre diocesi campane vennero addirittura soppresse.

 

Entrambe sono antichissime.

 

Quella di Calvi (la Cales dei romani) risale al quinto secolo ed ha per patrono un santo africano, San Casto, martirizzato con il compagno Emilio in una data non precisabile.

 

Teano, invece (VI secolo) festeggia come patrono san Paride.

 

Probabilmente, il primo vescovo di Teano fu Amasio (337-352), mentre il primo pastore di Calvi noto agli studiosi si chiamava Valerio e prese parte al sinodo romano dell’anno 499.

 

Nelle due cattedrali, inoltre, sono state rinvenute molte iscrizioni e lapidi del quarto secolo.

 

Di particolare interesse sono quelle sepolcrali del cimitero scoperto a Teano esattamente cento anni fa, nel 1906.

 

Sempre a Teano č da ricordare l’abbazia benedettina nella quale si rifugiarono nell’anno 884 i monaci di Montecassino, dopo che il loro abate Bertario era stato ucciso dai Saraceni.

 

Lasciando la storia antica, la situazione pastorale odierna risente anch’essa della crisi comunemente addebitata alla secolarizzazione.

 

Se, infatti, si confrontano le statistiche fornite dalla Enciclopedia Cattolica (1949-1954) con quelle pubblicate nella Guida Liturgica dell’anno in corso, si desumono le seguenti differenze (tra parentesi le cifre attuali): Parrocchie 107 (70), sacerdoti diocesani 140 (52), religiosi 46 (18), nonostante l’aumento della popolazione, passata da 73.000 a 84.000 su un territorio di 663 chilometri quadrati, contro i 447 di mezzo secolo fa.

 

Oggi, tuttavia, si contano nove diaconi permanenti, contro i 447 di mezzo secolo fa (che prima del Concilio Vaticano II non si potevano avere) e ben sessanta ministri straordinari dell’Eucaristia.