MINACCIA CONCORRENTE, CONDANNATO BOCCOLATO

 

Marco Malaspina

 

CALVI RISORTA

 

Con­dannato dalla prima sezio­ne penale collegio C del tribunale presieduto dal giudice Garzo, a tre anni di reclusione per tentata estor­sione ai danni di Giuseppe Ranucci, il sessantacinquenne Emilio Boccolato di Calvi Risorta, gestore di un'agenzia di pompe funebri, difeso dagli avvocati Alfonso e Alberto Martucci.

 

Boccolato è stato ritenuto responsabile di tentata estorsione ai danni di Ranucci, suo concorren­te in zona, al quale nel lon­tano anno 1993, avrebbe rivolto minacce per costringerlo a non avviare l'atti­vità di pompe funebri a Calvi Risorta.

 

Nell'ambito dello stesso procedimento penale il tri­bunale collegiale ha invece assolto dai reati di illecita concorrenza e da quello di estorsione consumata ai danni di Vincenzo Ciancio, loro concorrente nella zona, lo stesso Bocco­lato e il quarantaquattrenne Vincenzo Formato anche lui gestore di pompe fune­bri ma a Sparanise (difeso quest'ultimo dagli avvocati Emilio Martino e Ignazio Maiorano), che erano accusati dei reati di illecita concorrenza ed estorsione consumata ai danni di Ciancio al quale nel lonta­no anno 1991, gli avrebbe­ro imposto di non "mettere piede" a Sparanise ed a Calvi Risorta se avesse voluto vivere cento anni, ed avesse voluto vivere tran­quillo.

 

Per questi fatti Boccolato e Formato sono stati mandati assolti con formula piena.

 

Dopo un dibattimento dura­to oltre dieci anni il pubbli­co ministero aveva chiesto la condanna per entrambi in relazione a tutte le impu­tazioni alla pena di sette anni e tre mesi di carcere per Boccolato e cinque anni e tre mesi per Forma­to.

 

Il tribunale collegiale dopo le discussioni degli avvoca­ti Emilio Martino, Ignazio Maiorano, Alberto Martucci ed in particolare dopo un'arringa attenta e accura­ta dell'avvocato Alfonso Martucci, ha assolto con formula piena gli imputati Boccolato e Formato dai reati di illecita concorrenza e da quello di estorsione consumata ai danni di Ciancio, condannando Boccolato per la tentata estor­sione ai danni di Ranucci, contenendo la pena in tre anni di reclusione e riser­vando la motivazione in novanta giorni.

 

Senza dubbio gli avvocati Alberto e Alfonso Martucci dopo il deposito delle moti­vazioni della sentenza di condanna per Boccolato impugneranno la condanna dinanzi ai giudici della Corte di Appello di Napoli.