La lettera del monsignore ai fedeli “il Signore vi invita ad aprirvi al futuro”

 

VI ABBRACCIO TUTTI E VI OSPITO NEL MIO CUORE

 

TEANO

 

(EZ)

 

La voce di Monsignor Aiello, nuovo vescovo di Teano, sta già facendo il giro delle parrocchie dì tutta la Dio­cesi, attraverso una missiva diffusa scritta di suo pugno.

 

"Pace e bene! Vi abbraccio tutti e vi ospito volentieri nel mio povero cuore d'uo­mo, di prete, di Vescovo. Vostro Vescovo. La Provvidenza ha voluto, attraverso la volontà del Papa Benedetto XVI che mi chiama a gui­dare la vostra Chiesa, che le nostre strade s'in­contrassero e non in una comunione occasionale ed epidermica, ma nell'esaltante condivi­sione d'essere Chiesa. La Chiesa di Gesù Cri­sto, Santa, Cattolica, Apostolica, unica e indi­visibile e tutta presente, con il potenziale della sua Grazia, nelle Chiese locali e quindi anche nella Vostra Chiesa di Teano-Calvi che da oggi diventa anche la mia. Dopo i giorni di tri­stezza e di lutto per la morte del Vescovo Fran­cesco Tommasiello, di venerata memoria, il Signore Gesù v'invita, con la nomina del nuovo Vescovo a cantare un canto nuovo! Si, Egli viene a consolarvi e a confortarvi invitandovi, nella continuità de! cammino già percorso, ad aprirvi al futuro, alla Speranza, ad un nuovo capitolo della vostra storia tutto da scrivere, tutto da scoprire. Lo leggeremo e lo scoprire­mo insieme con l'aiuto della Grazia, nell'ascol­to della Parola, nella celebrazione dei Sacra­menti, con la condivisione di quel poco che abbiamo e che siamo che, nelle mani di Gesù, si moltiplica e diventa bastante e sovrabbon­dante. Coraggio! Gesù è con noi e ci accompa­gna nei giorni difficili ed esaltanti di quest'ini­zio di secolo e di millennio. Saluto con affetto i Presbìteri ai quali mi sento particolarmente mandato come padre, fratello ed amico, i reli­giosi, le religiose, ì laici, i seminaristi, le fami­glie, gli ammalati ai quali chiedo di offrire la loro sofferenza per me perché sia fedele al mandato che mi è stato affidato: la loro ade­sione quotidiana alla Croce del dolore renderà più feconda, leggera ed amabile la Croce del mio episcopato. Infine un saluto ed un abbrac­cio ai giovani nelle cui mani vedo il futuro della nostra Chiesa e della società perché non si accontentino della mediocrità e continuino a tendere in alto i loro cuori. Per intercessione di San Michele Arcangelo e dei Santi Casto e Paride, pongo, con voi, nelle mani di Maria, Madre della Chiesa, i desideri, i sogni, i voti, la voglia di bene di questo giorno. Vi benedico tutti da lontano, nell'attesa di incontrarvi e di dire bene di voi da vicino".