Transennata l’antica Cales
CALVI RISORTA
(Vito
Taffuri)
Se
fosse un racconto potrebbe essere intitolato
"una domenica nell'antica Cales, chiusa e
transennata", ma è solo l'ennesima, sintomatica vicenda che narra dello
stato di degrado e di abbandono in cui versano negli ultimi due anni le testimonianze
del glorioso passato caleno: 100 turisti vengono da Brescia, per visitare i
siti archeologici, ma trovano tutti i monumenti chiusi e transennati.
Avevano
saputo del Ponte delle Monache esemplare unico, insieme al ponte di Veio in Toscana, il pontile di epoca
etrusca completamente sospeso nel vuoto, volevano vedere la Grotta dei Santi
con i suoi affreschi di epoca medievale "deturpati" negli anni 80 da
un fanatico religioso; insomma, avevano sentito parlare di Cales
e del suo abbandono alle intemperie ed all'azione dei tombaroli, ma non si
aspettavano certo di trovare tutto chiuso, transennato, coperto dai rovi o
dallo scarico abusivo di rifiuti.
L'unica
cosa che la comitiva partenopea è riuscita a visitare, perlomeno da fuori, è
stato il teatro di epoca romana, del quale almeno
hanno potuto ammirare la grandezza; la Cattedrale Romanica, da poco inserita
nel novero dei monumenti nazionali e per la quale la presidenza del Consiglio
dei Ministri ha finanziato il restauro dei medaglioni che raffiguravano i
vescovi della Diocesi sin dal Medioevo.
Non è
la prima volta che accade una cosa del genere. Mentre, invece il destino del
Castello Aragonese è rinviato al 2008 in merito al
restauro, anche per il parco archeologico e l'uscita autostradale "Cales"; l'unico finanziamento ottenuto è quando l'ex
consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Benedetto
Rosario Lombardi, lo fece
arrivare a Calvi Risorta, dove venne recuperato il teatro romano; da quale
momento si è calato il sipario e nessun altro politico locale o regionale o
nazionale, si è accorto che a Calvi Risorta, c'è un grossa miniera di interesse
storico da poter sfruttare, magari dando pure la possibilità di qualche posto
di lavoro ai nostri giovani archeologi caleni.
Però c'è da dire che gli unici che non si sono mai dimenticati
dell'antica Cales, sono i famosi tombaroli, che indisturbati, quasi tutte le notti continuano a derubare i
reperti archeologici e soprattutto dando uno schiaffo di sfida alle forze dell’ordine
che non riescono a mettergli ai polsi le manette e non dando fine a un vero e
proprio sacrilegio storico.