CAPARCO: NON FACCIO LA RUOTA DI SCORTA

 

CALVI RISORTA

 

(v.t.)

 

"Io al tavolo della maggioranza Zacchia a raccogliere le ultime briciole di un'amministrazione che ci ha sempre ghettizzato e che politica­mente adesso sta andando a pezzi? Questo mai".

 

Bufala o realtà, detta solo per vedere l'ef­fetto che fa oppure vera, effettiva, comunque sia, all'ex sindaco Antonio Caparco non piace pro­prio l'idea di un "governo marmel­lata” ed essere visto e considerato come la possibile “ruota di scorta” dell'ammi­nistrazione comunale condotta ora del sinda­co Giacomo Zacchia.

 

"Lo ammetto - dice Caparco - questa voce di un possibile rimpa­sto della giunta Zacchia, che a corto di fiato si sta guardando intorno per cercare nuovo ossigeno, l'ho sentita anch'io, non è un'inven­zione di stampa. L'ipotesi è volata per le stra­de di Calvi Risorta, mi è giunta all'orecchio. Ma anche se fosse solo una provocazione una risposta la voglio dare lo stesso".

 

L'ex sinda­co si concede al dibattito politico, negando ogni possibilità presente o futura di compro­messo con l'attuale maggioranza.

 

“Con que­sta amministrazione io non andrei mai – dice convinto - Mai per tre buoni motivi: prima di tutto perchè rappresentano lo schieramento opposto e poi lo riterrei un tradimento della volontà degli elettori, in quanto la gente ha scelto tra liste diverse e ha deciso che noi dovessimo essere i custodi della legalità nel civico consesso e non i compagni di merenda degli assessori di Zacchia, ora che sono in difficoltà. Il terzo motivo è legato all'esperienza. I governi pasticciati tipo “fritto misto” non sono utili al bene della città perchè non progettano, non programmano, non durano e a rimetterci sono sempre i cittadini e nuovi venuti... Per il bene di Calvi Risorta, il consiglio che mi sento di dare ad alcuni amici che stanno in amministrazione e che magari non sa cosa fare, è questo: per il bene della città riconsegnate il mandato nelle mani del popolo sovrano, dimettetevi invece di stare con le mani in mani e così immobili provoca­re danni irreparabili al futuro del territorio caleno. Ci saranno nuove elezioni; i corag­giosi troveranno lo spazio, il tempo ed il modo per rimettersi in gioco".