ZACCHIA TENTA LA PACE CON IL NEMICO STORICO CAPARCO E OFFRE ASSESSORATI

 

CALVI RISORTA

 

(Vito Taffuri)

 

Dallo scontro diretto e duro di parole e carta stampata e incollata (fuori e dentro il palazzo del Municipio) alla propo­sta d'incontro e intesa: il sindaco Giacomo Zacchia cambia registro nei confronti dell'opposizione consiliare e propone, al suo storico avversario Antonio Caparco, 'un governo locale dalle lar­ghe intese'.

 

Di più. Nella proposta di 'gestione a due mani', che stravolge­rebbe il volto del civico consesso caleno, facendo storcere il muso ai purita­ni osservatori esterni ma drizzare le antenne a chi è assetato di 'potere', ci sarebbe persino un pacchetto di posizioni domi­nanti da affidare ai nuovi venuti.

 

Che sarebbe que­sto pacchetto?

 

Cosa c'è in questo pacchetto, è presto detto, la poltrona di vice-sindaco, importanti asses­sorati.

 

L'ex sindaco Anto­nio Caparco per il momento nicchia, evita risposte dirette e pubblicamente fa sapere che la cosa non gli piace mica tanto.

 

C'è anche chi gli consiglia di aderire ma, naturalmente, a patti e condizioni ancora da defi­nire.

 

Insomma, sia che Caparco accetti sia che dica di no si profila all'o­rizzonte un vero terremoto amministrativo e politico, una rivoluzione da fare invidia al Governo centra­le, alla proposta fatta da Berlusconi a Prodi e da questi rifiutata e giusto per scendere con i piedi per terra e guardare al vicino comune di Riardo, all'insalata politica con Forza Italia e comunisti in convivenza consiliare che è durata però tra Natale e Santo Stefano, con Forza Italia che ci ha rimesso le penne e soprattutto la fac­cia.

 

Una cosa è sicura, se Zacchia sente l'esigenza di aprire ai suoi storici avversari ed al centrode­stra vorrà pure dire qual­cosa?

 

Si può o non si può legittimamente pensare che Zacchia, il seguace caleno di Alessandro De Franciscis (non appena trasmigrato dall'Udeur alla Margherita), sia politi­camente con l'acqua alla gola?