VOLANTINI, PRESENTATA DENUNCIA ALL’ARMA
MARA
VINCIGUERRA
calvi risorta
E'
stata presentata ieri una denuncia per probabile ingiuria aggravata al comando
stazione carabinieri di Calvi Risorta, retta dal
maresciallo dell'arma Massimo Petrosino,
che dopo aver acquisito agli atti la querela di un politico locale, si è
dato vita a un'iniziativa di indagini a trecentosessanta gradi.
Quindi
scende in campo la Procura della Repubblica Sammaritana
per indagare, come dicevamo prima, su quanto denunciato da questo politico.
Stando
ai fatti, a impigliarsi nella rete della giustizia per
il momento è toccato ad un altro politico, un collega per il momento indagato
dal giudice di pace di Pignataro Maggiore, per competenza
territoriale.
In
effetti, con probabile accuse qui citate, che in più
di un'occasione il politico indagato davanti ai bar e soprattutto in pubbliche
piazze, accusava con sdegno e cattiveria politica, creando veri e propri
comizi di piazza, contro i consiglieri Massimo Taffuri
e Casto Geremia, accusandoli precisamente di essere stati gli
autori dei volantini anonimi lanciati lungo le strade calene
circa quindici giorni fa, i quali contenevano affermazioni dure e personali contro
l'amministrazione Zacchia e contro sempre il suddetto
politico che avrebbe favorito dei parenti per l'apertura della scuola materna
privata.
Ma, in
effetti, le accuse di questo politico sembrano infondate in quanto, i
consiglieri dissociatisi del gruppo
misto composto da Massimo Taffuri,
Casto Geremia, Marruocco Giovanni, D'Onofrio Nicola, in
effetti, da quando si sono allontanati hanno pubblicato solo due manifesti
pubblici firmandoli a caratteri cubitali, intitolati "il caro mattone e
le verità nascoste" che sono stati consegnati comunque nelle mani
dell'arma come prova schiacciante, per cui non c'è nessun tipo di collegamento
alla distribuzione dei volantini.
Sicuramente
se ci sarà una sentenza che darà ragione all'esponente
firmatario della denuncia, l'indagato, potrebbe probabilmente essere
condannato al risarcimento danni morali di quanto accaduto, insomma, adesso è
tutto nelle mani della magistratura di pace, che nei prossimi mesi si
pronuncerà.