la corda sensibile, va in scena francantonio

 

calvi risorta.

 

Paolo Mesolella

 

E' uno spettacolo molto interessante quello interpre­tato dal bravo attore caleno Antonio Franco e da Alvia Reale con la regia di Renato Carpentieri.

 

Lo spettacolo “la Corda sensibile”', infatti è incentrato sul grande amore di Raffaele Viviani ed è accompagnato dalla proiezione di un film inedito dei giovani Viviani del 1912 intitolato "Un amore sel­vaggio".

 

Un reperto cinematografico che insieme ad altri documenti (let­tere, foto, appunti, diari) crea uno spettacolo teatrale affascinante.

 

Dopo il debutto di ieri al Teatro Bertolt Brecht di Formia, la tourné di Antonio Franco ed Alvia Reale continua sabato e domenica prossi­ma al Piccolo Teatro Caligola di Aversa ed i prossimi venerdì 17, sabato 18 e domenica 19 febbraio al Teatro “Cometa Off” al Testaccio di Roma.

 

In un prossimo futuro - spiega il drammaturgo Giuliano Longone - indagheranno sulle carte di un archivio e scopriranno lettere, cartoline, diari e memorie di una donna che si chiamava Maria Di Maio, il grande amore di Viviani.

 

Da quelle carte, ormai antiche, emer­gerà la storia di una donna, del suo amore, delle gioie e dei sacrifici che hanno segnato tutta la sua vita.

 

Quando Maria, quasi una bambina, vide per la prima volta Rafele sul palcoscenico del Teatro Nuovo, capì subito che quell'uomo, quell'artista, allora agli inizi, avrebbe segnato tutta la sua esistenza.

 

Perciò lottò contro tutti i pregiudizi e lo sposò. Di quell'artista divenne consigliera, confidente, complice e amante. Maria era una bella ragazzina di quindici anni che amava i grandi cappelli ed i vestiti con i nastri e le trine. Ogni sera, assieme alla zia, si vestiva a festa e scendeva a teatro.

 

Il Giovane attore debuttò con un repertorio assolutamente originale: compariva vestito di stracci nei panni dello scugnizzo. Maria capì subito la novità di quell'arte. E a quell'uomo, a quell'artista, dedi­cherà tutta la sua vita. Lottò contro pregiudizi e grettezze e lo sposò.

 

Quell'artista era Raffaele Viviani.