LA TELECOM BEFFA UN CITTADINO: FIOCCA LA DENUNCIA

 

calvi risorta.

 

An.Fe.

 

Quando nello scorso mese di ottobre a Carlo Romaglioli, cittadino caleno, è arrivata la bolletta della Telecom ha pensato ad uno scherzo fattogli da qualche amico buontempone.

 

Sull'importo da paga­re c'era scritto infatti 859 euro, una cifra assurda, otto volte più grande di quella che generalmente era abituato a pagare.

 

Il malcapitato non immagi­nava però l'odissea che da quel momento si sarebbe apprestato a vivere ed ai disagi che avrebbe dovuto sopportare a causa del pessimo fun­zionamento, manifestato nell'occasio­ne, dalla macchina organizzativa della Telecom.

 

"Sulla bolletta - spiega Carlo Romaglioli - mi erano stati addebitati quei costi esorbitanti dovu­ti, c'era scritto, ad una connessione “Alice Free” che io non ho mai avuto. Sono così andato a controllare per scrupolo sulle bollette precedenti ed anche qui, ma in misura molto più ridotta, mi sono ritrovato altri addebi­ti dovuti alla connessione Adsl. A quel punto ho chiamato due volte il 187, poi ho spedito due e-mail all'indirizzo che mi era stato fornito dagli opera­tori, quindi ho inviato una ulteriore raccomandata al 'Servizio Clienti Residenziali della Telecom' che si trova ad Asti, spiegando come erano andate le cose.

 

Il 15 novembre, final­mente, si fa viva la Telecom con una telefonata e qui l'operatore ammette le colpe dell'azienda e mi spiega che la reale cifra che devo pagare è di euro 112,53. Probabilmente troverà lo stesso errore anche nella prossima bolletta, ha aggiunto l'operatore, ma la richiameremo noi e le daremo l'im­porto giusto da pagare. Arriva la bol­letta di dicembre: 858,06 euro, che ovviamente non pago. La Telecom mi richiama poco prima di Natale per chiedere ulteriori chiarimenti su tutta la faccenda, poi l'11 gennaio 2006 la svolta clamorosa con il telefono che mi viene staccato 'per morosità'.

 

Ho ricominciato il calvario con nuove chiamate al 187 e nuovi fax inviati ai numeri che mi erano stati forniti. Ho dovuto però aspettare fino al tardo pomeriggio del giorno 17 gennaio prima di riavere la linea attiva, questo significa che a causa di un disservizio dell'azienda e in tutta questa vicenda mi pare evidente che ci sia stata inetti­tudine, incapacità ed arroganza da parte della Telecom.

 

La tanto strom­bazzata efficienza celebrata negli idio­ti spot pubblicitari prodotti dall'azien­da sulle varie reti televisive è solo una facciata dove vengono sprecate risor­se che andrebbero invece investite in tecnologie ed in risorse umane".