licenziamenti in vista alla mirage marmi: e’ sciopero

 

calvi risorta.

 

Paolo Mesolella

 

E' sempre più pre­caria la situazione occupaziona­le dell'agro caleno dove una decina di famiglie rischiano di aggiungersi alla già ampia fascia di povertà in cui versa il territo­rio.

 

La Mirage Marmi s.r.l, con sede in Calvi Risorta, azienda nata con finanziamento pubbli­co di 5 miliardi delle vecchie lire, dopo sette anni dalla sua apertura, sta per licenziare i suoi dipendenti al fine di ridurre i costi di produzione.

 

I dipenden­ti, già creditori di diverse mensi­lità, alla comunicazione della volontà aziendale di ridurre i costi sul salario e sui contributi assicurativi e previdenziali, hanno intrapreso un'azione di lotta proclamando lo sciopero a tempo indeterminato.

 

"È vergo­gnoso nonché umiliante consta­tare come nel nostro Sud man­chi la lungimiranza imprendito­riale - commenta la Fillea Cgil - e come azioni legislative quali la legge 44 (sull'imprenditoria gio­vanile) che in altre parti del Paese ha dato occupazione e benessere, diventano solo uno specchio per le allodole. Dobbiamo sorridere - continua­no dal sindacato - quando il "deus ex machina" ci parla della creazione di milioni di posti di lavoro, probabilmente in nero, visto che di speculazione se ne intende".

 

Continua e si aggrava da questa nuova situazione, il pessimo stato di salute dell'eco­nomia dell'agro caleno, dopo la cassa integrazione di alcune aziende della zona industriale di Pignataro Maggiore e Sparanise.