Scavi caleni, la burocrazia aiuta gli sciacalli

 

Calvi Risorta.

 

Antonio Feola

 

Si bloccano i lavo­ri della campagna di scavi orga­nizzata dagli uffici caleni della Sovrintendenza ai beni archeo­logici, per sondare un santuario pagano di 2600 anni fa; e ciò a causa del fatto che non sarebbe­ro stati preventivamente contat­tati i proprietari terrieri sui quali sussistono le antiche strut­ture e che quindi non sarebbero, allo stato, pervenute ancora le necessarie autorizzazioni.

 

Così, mentre si attende che vengano regolarizzati i permessi previsti dalla legge, i tombaroli si sarebbero già messi in azione com­piendo delle razzie a danno di alcune importanti fosse votive del luogo.

 

Una storia che ha del­l'incredìbile, dunque, e che evi­denzia inefficienza amministrativa e lungaggini burocratiche ai danni dell'archeologia calena.

 

Il problema è che questa storia di inefficienza gestionale potrebbe aver rovinato una testimonianza importantissima del passato caleno, e che archeologi come Johannowski o Maturi hanno a lungo cercato.

 

Il santuario paga­no, infatti, potrebbe essere uno dei due templi della Dea Fortuna che i sanniti edificaro­no, in epoca preromana, pro­prio nelle campagne di Cales.

 

Si spera, dunque, che in tempi ragionevolmente brevi possano giungere le licenze previste dalla legge e che gli scavi pos­sano riprendere prima possibile.

 

L'area che dovrebbe essere inte­ressata dalle operazioni di stu­dio, infatti, si trova nella frazio­ne comunale di Visciano pro­prio a ridosso delle colline dove sorge, oggi, il santuario della "Piccola Lourdes"; meta rinoma­ta di fedeli e turisti attratti, oltre che dalla ieratica bellezza del luogo, anche dal singolare e fulgido esempio rappresentato da un santuario edificato grazie all'attaccamento ed alla devo­zione dei fedeli che hanno pre­stato la propria manodopera e fornito i materiali di costruzio­ne necessari, gratuitamente e senza chiedere nulla in cambio.

 

Riportare alla luce questa antica testimonianza, risalente al 600 avanti Cristo, quindi, potrebbe avere anche delle rilevanti riper­cussioni dal punto di vista turi­stico.