Restauro del castello, perso
il finanziamento
Calvi Risorta.
Antonio
Feola.
L'antico castello aragonese di Calvi non
sarà restaurato, l'attuale amministrazione civica retta da Giacomo Zacchia,
ha perso una
grande occasione anzi, una brutta tegola, questa, nel
cammino di avvicinamento alla realizzazione del parco dell'antica Cales e dello svincolo autostradale annesso, quest'ultimo progetto fortemente voluto dall'ex
consigliere regionale Benedetto Rosario Lombardi e dell'ex segretario sempre del circolo di
alleanza nazione di via 4 Novembre Raffaele De Vita, mentre invece l'amministrazione
civica, nella persona dell'assessore ai beni culturali Piero Ulderico Salerno,
che con la sua incapacità
tecnica e politica di appartenente al gruppo dei DS retto da Vincenzo Scarano, è riuscito a far perdere il finanziamento, messo
in atto dall'ex sindaco e non che ex consigliere provinciale Antonio Caparco, che con grandi sacrifici era riuscito ad avere
grandi risultati per i finanziamenti per la nostra cittadina calena.
Come sembra resta solo il finanziamento di 175 mila euro della Regione
Campania, ma servirà solo a ripulire il fossato che circonda la struttura e a
compiere pochi altri interventi, precisiamo fatto arrivare dall'ex consigliere regionale Lombardi.
Ora le speranze di tutti coloro che sognano
di vedere realizzato il parco archeologico risiedono nella società Autostrade
che ha impegnato 2 milioni e 500 mila euro per aprire lo svincolo Cales, e nella
Sovrintendenza ai beni archeologici che ha invece il compito di predisporre una
campagna di scavi su ben 64 ettari di area archeologica inesplorata.
"Un grave
stop, ma dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare, insieme agli altri enti
coinvolti, per realizzare questo grande
progetto", ha commentato l'ex segretario di alleanza nazionale Raffaele De
Vita, nonchè dirigente dell'autostrade d'italia "sicuramente con questa amministrazione non si
arriverà mai a un accordo con le autostrade italiane da me rappresentate,
sicuramente ci vuole un impegno vero, e sicuramente veri politici e non amministrazioni
poi diventate marmellata pur di mantenere la poltrona.