Residenza anziani, a rischio la
graduatoria assunzioni
GIUSEPPE BORRELLI
Calvi Risorta.
Potrebbe davvero non vedere fine la lunga
odissea burocratica per l’apertura della struttura residenziale per anziani di via Bizzarri a Calvi Risorta: una vera e propria pioggia di ricorsi
al Tar della Campania potrebbe, infatti, abbattersi
contro la seconda graduatoria, stilata dall’ufficio di collocamento di Teano,
per l’assunzione di undici unità nell’edificio di proprietà dell’Asl Ce2, costata circa un milione e 500mila euro.
A paventare il ricorso al tribunale
amministrativo regionale sarebbero, adesso, le persone che non risulterebbero tra i primi assegnatari degli undici posti
disponibili, all’indomani della seconda stesura della lista, dopo che la prima
classificazione aveva già fatto sorgere una rilevante serie di polemiche e
recriminazioni in seguito alle quali era stata rivista.
«Beninteso che è facoltà di chiunque il poter
far riconoscere un proprio diritto che si ritiene negato o leso - commenta
l’assessore alla Sanità del Comune di Calvi Risorta, Damiano Zona - però ad una
prima valutazione pare che questa seconda graduatoria stilata dagli uffici
competenti sembri essere abbastanza rispettosa dei parametri adottati quali le
qualifiche personali e, soprattutto, il reddito familiare. Non è escluso, comunque, che vi possano essere state delle imprecisioni le
quali si potranno contestare nei termini di legge».
Potrebbero ancora allungarsi, quindi, i tempi
per l’apertura di un’opera pubblica che rischiava di
diventare l’ennesima «cattedrale nel deserto»: il tutto solo a pochi mesi
dall’inaugurazione avvenuta il 21 luglio scorso.
L’annosa querelle legata alla messa in funzione
del residence per anziani, infatti, pronto da cinque anni, deriva,
inizialmente, dal fatto che erano stati previsti più infermieri da assumere
rispetto ai posti per la degenza degli anziani; successivamente,
era proseguita a causa di strascichi giudiziari che sarebbero stati legati alla
contestazione, fatta da alcune ditte partecipanti, della gara d’appalto che ne
aveva assegnato la gestione ad un consorzio privato.