POST-PAY, MANCANO I SOLDI DAL CONTO E SCATTANO LE DENUNCE DEGLI UTENTI

 

CALVI RISORTA

 

(Vito Taffuri)

 

II caso della carte prepagate Post-Pay violate si allarga in tutta Italia, la denuncia anche alla polizia postale di Caserta.

 

E' quanto emerge da un'inchiesta in corso, da parte della Polizia Postale di Milano e che riguarda violazioni alle ormai famose carte ricaricabili delle Poste Italiane e dalla denuncia di Gianluca Parisi di Calvi Risorta.

 

"Utilizzo la carta prepagata delle Poste soltanto per effettuare pagamenti di utenze domestiche come gas, luce, telefonia, si è sco­perto che dal credito c'era un ammanco di euro, ho effettuato delle verifiche e dalla lista dei movimenti delle operazioni risultavano effettuati tre pagamenti che disconosco. Si trat­ta di una donazione di modico valore ad un'as­sociazione onlus e cospicui trasferimenti di denaro su conti di siti di scommesse all'estero".

 

A questo punto si è dato vita a un'inchiesta giornalistica in quanto sono venuti a galla casi analoghi accaduti a possessori di carte Post Pay sparsi in varie località italiane.

 

Il meccanismo della frode è semplice: le donazioni all'associa­zione OnLus con sede a Bergamo sono servite, con molta probabilità, a verificare il funzionamento dei numeri delle carte, cioè se le stesse siano attivate o meno.

 

In pratica l'autore del furto è in possesso dei dati relativi ai numeri di carta post pay, con molta probabilità anche di carte non ancora regi­strate e in giacenza negli uffici postali, dati che potrebbe aver acquisito attraverso una viola­zione ai sistemi informatici delle Poste.

 

Il malcapitato sig. Parisi ha sporto denuncia al locale dipartimento di Polizia Postale di Caserta, affinchè venga individuato il responsa­bile e gli venga impedito di compiere ulteriori furti.

 

Presenterò reclamo alle Poste chiedendo l'accredito di quanto maltolto, che sembrerebbe ammonti a una somma esorbitante, che per motivi di privacy preferia­mo non svelare.

 

In questo caso non si tratta di una truffa, ma di una violazione al sistema gestionale delle Poste.

 

Le truffe invece riguar­davano l'e-mail fasulla di Banco Posta, quella per i correntisti di Banca Intesa, San Paolo Imi e Fineco.

 

Il mittente del messaggio era Online Banking che attraverso un semplice program­ma informatico ha raggiunto le caselle postali elettroniche dei computer di tutta Italia.

 

Nella e-mail si chiedeva di verificare i propri dati e il proprio conto corrente. Se l'ignaro correntista cadeva nel tranello e dava i suoi dati, i truffatori usavano gli elementi forniti dal cliente per pre­levare il denaro dal conto.