Antica Cales, bloccata la campagna di scavi
GIUSEPPE BORRELLI
Calvi Risorta.
Si bloccano i lavori della campagna di scavi
organizzata dagli uffici caleni della Sovrintendenza
ai beni archeologici, per sondare un santuario pagano di 2600 anni fa; e ciò a causa del fatto che non sarebbero stati preventivamente
contattati i proprietari terrieri sui quali sussistono le antiche strutture e
che quindi non sarebbero, allo stato, pervenute ancora le necessarie
autorizzazioni.
Così, mentre si attende che vengano
regolarizzati i permessi previsti dalla legge, i tombaroli si sarebbero già
messi in azione compiendo delle razzie a danno di alcune importanti fosse
votive del luogo.
Una storia che ha dell'incredibile, dunque, e
che evidenzia inefficienza amministrativa e lungaggini burocratiche ai danni
dell'archeologia calena.
Il problema è che questa storia di inefficienza gestionale potrebbe aver rovinato una
testimonianza importantissima del passato caleno, e
che archeologi come Johannowski o Maturi hanno a
lungo cercato.
Il santuario pagano, infatti, potrebbe essere
uno dei due templi della Dea Fortuna che i sanniti edificarono,
in epoca preromana, proprio nelle campagne di Cales.
Si spera, dunque, che in tempi ragionevolmente
brevi possano giungere le licenze previste dalla legge, e che gli scavi possano
riprendere prima possibile.
L'area che dovrebbe essere interessata dalle
operazioni di studio, infatti, si trova nella frazione comunale di Visciano proprio a ridosso delle colline dove sorge, oggi,
il santuario della "Piccola Lourdes"; meta rinomata di fedeli e
turisti attratti, oltre che dalla ieratica bellezza del luogo, anche dal
singolare e fulgido esempio rappresentato da un santuario edificato grazie
all'attaccamento ed alla devozione dei fedeli che hanno prestato la propria
manodopera e fornito i materiali di costruzione necessari, gratuitamente e
senza chiedere nulla in cambio.
Riportare alla luce questa antica testimonianza, risalente al 600 avanti Cristo, quindi, potrebbe avere anche delle rilevanti ripercussioni dal punto di vista turistico.