TORNANO LE LUCCIOLE, SCATTANO I CONTROLLI
CALVI RISORTA
(Vito Taffuri)
Sono
tornate. In numero minore rispetto al passato, ma sono tornate.
Le prostitute
di colore hanno riconquistato alcune delle loro "zone di lavoro" del nostro
territorio, dell’agro caleno.
L'incisiva
opera dei carabinieri del comando compagnia di Capua,
retto dal cap. Francesco Conte e dal comando stazione
carabinieri di Calvi Risorta, guidato dal maresciallo dell'arma Massimo Petrosino, che aveva consentito nei mesi
scorsi di debellare il problema, rischia nuovamente di essere vanificata.
Già da
una decina di giorni, infatti, alcune nigeriane hanno ripreso ad
"esercitare" in una delle strade "storiche" della località
"Rio Lanzi" della frazione dei Demanio di
Calvi del comune di Calvi Risorta.
Qui le
giovani prostitute di colore si sono di nuovo insediate nello spiazzo che
porta verso l'ingresso nei terreni privati, in effetti, come da un censimento
fatto dei residenti solo lungo la località "Demanio di Calvi", ne
sono state annoverate oltre venti che, da quanto si vede, hanno un bel da fare
per accontentare i numerosi clienti che transitano apposta lungo quella strada.
Clienti
di vario genere e di tutte le età: si va dal signore distinto che arriva a
bordo della macchina di un certo livello, al "viaggiatore" che prende
a bordo la "bella" di turno direttamente sul camion o furgoncino
della ditta, al ciclista che tra una pedalata e l'altra accosta la bici in un
angolo e si apparta a piedi con la ragazza, al ragazzo con lo scooter che
"protetto" dal casco non corre il rischio di farsi eventualmente
riconoscere da qualche passante in transito, per finire con l'immancabile ometto
sulla settantina che arriva con il proprio motocarro, "carica" e si
dirige a tutto gas verso l'alcova.
Nonostante la legge che vieta la prostituzione lungo le strade non è ancora
stata approvata e quindi anche per le forze dell'ordine non è facile poter
intervenire.
C'è
tuttavia la legge Bossi-Fini, quella sulla immigrazione,
che offre appigli imperlanti a polizia e carabinieri i quali, nel caso trovino
una di queste ragazze non in regola con il permesso di soggiorno, possono
arrestarla e "consegnarla" al giudice il quale deve immediatamente
provvedere alla sua espulsione dall'Italia.
Tutto
sta, però, a prenderle queste clandestine che hanno saputo organizzarsi e,
munite di telefonino, si avvisano l'una con l'altra quando vedono
arrivare i carabinieri.
I proprietari
degli appezzamenti dei terreni sono stufi, chiedono l'interno dell'amministrazione
civica retta dal sindaco Giacomo Zacchia, ma
soprattutto l'intervento delle autorità pur di frenare e non far occupare le
strade di accesso dei terreni, insomma, basta occupare
gli spazi privati, i cittadini chiedono strade più pulite, adesso si attende
una risposta dal governo Berlusconi.