Monte Maggiore, buco da 118 mila euro
CARMINE AURILIO
Mancate entrate per un importo di oltre 118 mila
euro per l’esercizio finanziario 2004 nelle casse della comunità montana Monte
Maggiore, presieduta da Raffaele De Marco, poiché i 16 comuni membri non
versano dal 1999 i contributi loro ascritti in base allo statuto dell’ente.
Con delibera n.17 del
1998 il consiglio generale della comunità, allora presieduta da Riccardo
Ventre, stabilì che i comuni membri avrebbero dovuto versare un contributo
rapportato alla superficie del territorio (pari al 60 per cento del contributo)
e alla popolazione residente (il restante 40 per cento). Solo quattro
amministrazioni versarono il dovuto – Calvi Risorta, Pietramelara,
Pontelatone e Rocchetta-Croce
- e per il solo anno 1999.
Tutte risultano morose
da allora a oggi e pare che non abbiano alcuna intenzione di versare le somme
loro richieste.
In verità, anche i vertici
della Comunità non troppo si sono preoccupati di recuperare detta somma.
Infatti in una sola occasione, con nota del gennaio
2004, la giunta guidata da Ventre, ha richiesto ai comuni aderenti il
versamento delle somme deliberate.
Di certo ogni anno il contributo «forzato» dei
comuni aderenti alla Comunità viene iscritto
regolarmente nel bilancio di previsione e regolarmente non viene riscontrato
nelle entrate del bilancio consuntivo.
E da sei anni si trascina
un residuo attivo che non è dato sapere quando sarà estinto.
«Non si riesce a comprendere - dice il
consigliere Franco Zibella - perché non si faccia
tutto quanto previsto dalla normativa per incassare il contributo».
A parere di molti consiglieri di
opposizione non si vantano i crediti per non inimicarsi amministrazioni
amiche.
«Vedremo se ora il
neopresidente De Marco - dicono - farà rispettare la delibera di giunta
9/2005 con la quale è autorizzato a richiedere a ciascuno dei Comuni membri la
somma non versata».
Lo scetticismo traspare dalle loro facce: «la
delibera in questione è già vecchia di sette mesi e in nessuno dei 16 consigli
comunali è stata portata in discussione».
E si capisce che il recupero dei crediti è già
riposto nel cassetto dei sogni, con il disappunto di quanti da quelle somme
vedevano concretizzarsi numerose attività ferme al
palo: una concreta lotta ai bracconieri e ai piromani che da troppi anni stanno
distruggendo flora e fauna di uno degli angoli più suggestivi della provincia