Palazzo Spada dà ragione al sindaco di Calvi
GIUSEPPE BORRELLI
Calvi Risorta.
L’amministrazione comunale calena
si aggiudica anche il secondo round della battaglia legale, intrapresa nelle
scorse settimane prima dinanzi al Tar della Campania,
poi al Consiglio di Stato da parte dei due ex consiglieri comunali di
maggioranza, Casto Geremia e Massimo Taffuri.
Dopo la pronuncia del tribunale amministrativo
regionale infatti, che respinse la richiesta di
sospensiva dell’efficacia delle delibere del consiglio comunale caleno n.17 e n.18 del 17 maggio scorso con le quali i consiglieri in
quota Nuovo Psi, vennero estromessi dalla carica,
rispettivamente, di assessore e consigliere della Comunità montana Monte
maggiore, ora anche il massimo organo nazionale di gi
I giudici del Consiglio di Stato hanno, infatti,
statuito che gli atti compiuti dall’amministrazione comunale ricadevano nella
sua sfera di discrezionalità politico-gestionale: dunque, secondo Palazzo
Spada, nessuna violazione delle procedure.
Una seconda, e forse definitiva, pronuncia,
quindi, che premia la maggioranza consiliare capeggiata dal sindaco Giacomo Zacchia, ma che al contempo sembra essere anch’essa prodromica rispetto alla sentenza finale - nel merito della
questione - che dovrà essere emessa dal tribunale amministrativo regionale
della Campania.
Visione del tribunale regionale, però, che era
già stata espressa con chiarezza nelle motivazioni del primo rigetto, laddove
era testualmente riportato: «L’atto impugnato - scrive il Tar
- appare sorretto da una sufficiente gi
Oltre ai due consiglieri, anche il terzo
rappresentante caleno nell’organismo montano, Oreste
Martino, lasciò l’incarico perché nominato, nel frattempo, assessore comunale e
pertanto si rese necessario il «rimescolamento» dei consiglieri con la nomina
di Nicola D’Onofrio, Antonio Fattore e dello stesso primo cittadino Zacchia.
«Non nutrivamo alcun dubbio circa la legittimità
della procedura», commenta lo stesso primo cittadino che ha accolto
favorevolmente la pronuncia dei giudici del Consiglio di
Stato.