D’ONOFRIO E MARROCCO CACCIATI DOPO AVER CHIESTO L’AZZERAMENTO
(Vito Taffuri)
Fortemente attesa dalla cittadinanza calena
la notizia politica maturata all'indomani dell’incontro
di maggioranza avvenuto giovedì scorso. Il gruppo convocato doveva partorire
una decisione su come risolvere la crisi di
maggioranza, ormai imperante, crisi generata anche per la vicenda Taffuri-Geremia. Invero, come tutti sanno, i consiglieri Taffuri Massimo e Geremia Casto
non vengono più convocati dai gruppi per volontà di Zacchia
e Remo Cipro perché, sostengono questi, i due giovani "ribelli" non
sostennero elettoralmente lo stesso Zacchia nelle trascorse elezioni provinciali.
Giovedì scorso Zacchia ha fatto
"fuori" anche altri due della maggioranza: Nicola D'Onofrio e Marrooco Giovanni. I consiglieri di maggioranza
che Zacchia e Cipro Remo hanno
defenestrato ora sono quattro. Una riflessione:
i quattro rappresentano circa 500 voti del
popolo caleno, ossia un numero rilevante che avrebbe potuto evitare la vittoria di Zaccia se trasportati altrove, eppure ora non servono più.
Ma quali sono state le ragioni? Ebbene, se visibili e fortemente ingiuste sono state le motivazioni
trovate per colpire Taffuri e Geremia, sentite ora
quelle escogitate per gli altri due consiglieri: Marrocco
e D'onofrio hanno avuto l'ardire di proporre un
azzeramento delle cariche politiche distribuendole sulla base dei consensi
elettorali e non secondo la volontà di Zacchia e Remo
Cipro.
Ma la gente si chiede cosa sarebbe successo sul
piano pratico-politico, se questa proposta fosse passata? Sarebbe successo
tutto quello che non vogliono i due professori, ossia
la perdita di quell'accentramento del potere
politico-amministrativo. Gli effetti più immediati sarebbero stati quelli che
il vicesindaco sarebbe andato all'assessore Ermanno Izzo, il quale abbandonò l’adunanza
portando con sé i suoi 400 voti impedendo ai suoi elettori di potersi esprimere
attraverso di lui, tant'è che qualche suo elettore
già giura di aspettarlo al "varco"; un altro effetto sarebbe stato
quello che l'assessorato all'Ecologia
sarebbe stato sottratto a Carmelo Bonacci e Remo Cipro non sarebbe stato
più assessore ai Lavori pubblici.
Dunque, l'amministrazione avrebbe cambiato aspetto, ma qualcuno
non desidera lifting o meglio ancora non desidera dei cambiamenti che sono
stati studiati già alcuni mesi prima della vittoria elettorale di Uniti per Calvi. Questo affronto fatto dai due
consiglieri va rimediato con la cacciata dalla maggioranza, e senza batter
ciglio così fu: Remo Cipro definì D'Onofrio inaffidabile e Marrocco
superfluo nella conta della maggioranza e pertanto "fuori".