L’OPPOSIZIONE: OCCORRE COLLEGIALITA’

 

(Vito Taffuri)

 

 

Un giorno di qualche anno fa un gruppo di "amici" si proposero di amministrare il Comune di Calvi Risorta all'insegna del cam­biamento e di una gestione quali­ficata della cosa pubblica. Tutti dovevano avere un ruolo specifi­co, a seconda della propria com­petenza ovvero dei propri progetti.

 

Sembrava dunque trovarsi all'alba di una vera inversione di tendenza per cui legittimamente si esultò e si credette in una 'politica innovativa".

 

Si delineava, così, una compagine politica pronta a ruggire e mostrare i propri muscoli.

 

Cosa accadde, però, subito dopo la vittoria elettorale? Accadde l'imprevedibile.

 

Accordi intercorsi tra pochi intimi, formulati all'oscuro della maggioranza dei candidati, misero in subbuglio l'e­quilibrio rappresentativo: consiglieri a cui fu fatto capire che dovevano solo "eseguire" l’ordine del "capo" - e a cui chiaramente per mera dignità, gli stessi consiglieri, posero immediatamente le dovute distanze dimettendosi dai fittizi ruoli assegnatigli; chi doveva devolvere il proprio stipendio ai due assessori aggiunti, oggi puntualmente intascati dallo stesso dichiarante, con buona pace del bilancio comunale; la trasparenza doveva essere il perno su cui doveva ruotare l’amministrazione, lasciando sul punto a ogni caleno la personale interpretazione e legittima critica.

 

Orbene ci si pone la seguente domanda: dopo tanti fallimenti, qual è la condizione odierna? è quella per cui a distanza di soli 14 mesi dall'elezioni comunali, la maggioranza dell’amministrazione Zacchia è mutata: non è più quella che la cittadinanza calena ha votato ma è quella utile a reg­gere le poltrone, e poco importa che personaggi dell'opposizione (rappresentanti di Forza Italia) ne sono entrati a far parte, con pieno consenso dei partiti di centro sinistra (Ds e Rifonda­zione Comunista) presenti nella maggioranza zacchiana.

 

Al cittadino caleno che ha votato la lista Uniti per Calvi cosa gli verrà risposto al dubbio amletico del perché il consigliere Perrotta Gabriella oggi è componente della fragile maggioranza pac­chiana?

 

Al momento ci sono solo voci, ma un gior­no Zacchia dovrà uscire allo scoperto. A fronte di questo miscuglio eterogeneo vi fu un invito di Nico­la D'Onofrio, unitamente a Massimo Taffuri, Geremia Casto e Giovanni Marrocco, rivolto a Zacchia e ad i suoi accoliti affinchè meditasse sul­l'intera azione politica fin d'ora condotta, rimarcan­do la necessità di una maggiore collegialità e parte­cipazione di ogni singolo consigliere alle decisioni.