CAPARCO RESTA INCOLLATO ALLA POLTRONA DI CONSIGLIERE
(Vito Taffuri)
Alla fine dello scorso consiglio comunale, un gruppo di cittadini,
sembrerebbe amici di Zacchia, applaudivano il punto 3
dell’ordine del giorno, che recita l’espulsione dalla carica di consigliere di
minoranza delI’ex primo cittadino uscente Antonio Caparco, dove l’amministrazione in carica proponeva al
Prefetto di Caserta Carlo Schilardi la espulsione per incompatibilità a causa di
un contenzioso in corso con il comune di
Calvi Risorta, per un eventuale abuso edilizio.
Come dice un vecchio proverbio
"bisogna cantare vittoria quanto si torna dal
mulino, non quando si sta andando al mulino".
La notizia è di poche ore fa, ma anche questa fa parte di altre lezioni di vita, come quella già vissuta da Zacchia alle scorse elezioni provinciali, data da Antonio Caparco che azzerava con mille e cinquanta voti, contro le
poche novecentonovantaquattro preferenze
dell'attuale primo cittadino Giacomo Zacchia.
Insomma, l’amministrazione civica
in carica, come sembra, a tutti i costi voleva mandare
a casa per la seconda volta il
consigliere di minoranza Antonio
Caparco, in un modo certamente poco democratico.
In effetti, Caparco resterà incollato alla sua poltrona perché ha ritirato il ricorso
al Tar e per cui automaticamente
decade l'incompatibilità con il comune caleno.
Dopo la diffusione della notizia
certamente il consigliere e nonché sindaco uscente Antonio Caparco
è pronto e agguerrito a mandare a casa l'amministrazione civica in carica, pur
di ridare dignità, libertà e democrazia alla bella calvi non risorta, grazie al
gruppo "uniti per Calvi”,
oggi disunito.
Nemmeno il tradimento politico di Amedeo Mattino e della ormai Gabriella Perrotta, non sono serviti a mandare a casa Caparco.
"In effetti, i loro voti sono carta straccia - afferma l'ex
sindaco Antonio Caparco - ma soprattutto il loro
cambio di casacca non è servito a nulla, anzi ha rafforzato la minoranza,
siamo sempre più forti". Non si era mai assistiti a
una espulsione di un consigliere comunale, ma quello che è veramente grave che
sia la Perrotta che Martino, sono responsabili
probabilmente di un attentato al popolo e alla democrazia per la scelta di
votare insieme alla maggioranza pur di mandare a casa Caparco.
Infatti, fa notare il consigliere di maggioranza Casto Geremia,
"il primo cittadino non deve dimenticare che lui stesso ha candidato un
suo caro amico nel gruppo "Uniti per Calvi" il quale già aveva un
contenzioso in corso e per cui era già incompatibile
prima di essere eletto in maggioranza.