CAPARCO SCRIVE A ZACCHIA: RAGIONA
(Elio Zanni)
Nel tempo che gli rimane
per la presentazione delle osservazioni
e per chiedere per lo meno una sospensiva alla magistratura
ordinaria, l'ex sindaco ed esponente delle opposizioni Antonio Caparco scrive alla maggioranza
consiliare calena ed in particolare al sindaco
Giacomo Zacchia e agli assessori Remo Cipro, Carmelo Bonacci, Piero Salerno, Ermanno Izzo, Antonio Fattore, Oreste
Martino, Damiano Zona.
Il suo è più che altro un invito a ragionare a seppellire l'ascia di guerra e considerare il
fatto che la sua presunta incompatibilità di consigliere e ricorrente in
giudizio “non contro il Comune ma contro un provvedimento d'abbattimento”
ritenuto illegittimo poteva essere risolta
in mille modi diversi senza sacrificare la democrazia.
“Il sottoscritto consigliere
comunale Antonio Caparco in relazione alla presente
ed inesistente causa di possibile e presunta incompatibilità, fa rilevare che
la commissione edilizia ha ritenuto non sussistenti elementi tali un possibile abbattimento della struttura realizzata e ciò con verbale
di commissione N.01 del 26 aprile 2005. Ciò significa
che la doglianza esercitata è del tutto
legittima ed è frutto di un mero esercizio di un diritto che tutela e
non è certo frutto di un atto speculativo a danno del comune. Ciò comporta che
il presupposto della lite pendente non è configurabile con il caso in specie,
atteso che con il ricorso presentato, il sottoscritto, sta solo cercando di ripristinare l'ordine giuridico violato da un
provvedimento d'abbattimento palesemente illegittimo. La tutela del presunto
dettato limitato all'obiettivo della ricostituzione di una situazione di
legalità non potrà mai determinare causa d'incompatibilità. Pertanto, sarebbe di sicuro illegittima una delibera che dovesse acclarare
un'inesistente incompatibilità. Su tale aspetto s'invita a ragionare e a non commettere un ulteriore
errore che non violerebbe certamente solo i diritti del sottoscritto, ma i
diritti della democrazia. Ed è chiaro che ognuno, in proprio, si assumerà la
responsabilità degli atti che andrà ad adottare pur
conoscendo la sostanziale oltre che formale illegittimità”.