ZANNA SI DIFENDE: NON NE SAPEVO NULLA
(Vito Taffuri)
Eduardo Zanna di 35 anni, residente nella frazione di Zuni, operaio
presso una ditta di Pignataro Maggiore da oltre
dieci anni, sabato scorso era stato convocato presso il comando stazione
carabinieri di Calvi Risorta, il quale retto
dal maresciallo capo Massimo Petrosino, per firmare una citazione di convocazione
per il processo che già era in corso da oltre dieci anni, dove Io vedeva non
per sua volontà coinvolto in un indagine per una presesunta
piantagione di sostante stupefacenti.
In effetti, credeva che doveva solo
firmare della documentazione, invece gli venivano strette le manette ai polsi
dai carabinieri e trasferito presso la casa circondariale di S.Tammaro, come da ordinanza della procura di Santa Maria Capua Vetere,
per scontare una pena di 21 mesi. Ma, stando ai fatti, il giovane operaio, figlio di onesti
lavoratori, veniva coinvolto involontariamente, e soprattutto veniva utilizzato
per la coltivazione della piantagione
rilevate di sostanze di stupefacenti, senza che lui ne conoscesse il tipo di
piantagione e le cause.
Adesso certamente si è
messo in moto un meccanismo per il quale l’unico modo di tirarlo fuori dal carcere è sicuramente l'impegno dei servizi sociali, e sicuramente del suo
avvocato Stellato, che già nella giornata di domani chiederà la semi libertà,
in quanto il giovane operaio lavorava regolarmente in una azienda da oltre
dicci anni.
Quello che si spera è l’intervento
dei servizi sociali e del sostegno dei familiari, perché Eduardo è un bravo
ragazzo, e gli vogliono bene tutti, in paese
lo conoscono come bravo ragazzo e onesto operaio. Infatti, la notizia del suo arresto ha seminato dispiacere, ma soprattutto
tanto amarezza in paese, e quindi si spera che torni tra la sua gente e non restando dietro alle quattro
mura del carcere.