ANZIANI, A GIORNI LA CASA FAMIGLIA

 

 

CALVI RISORTA

 

(Giuseppe Borrelli)

 

 

È ufficiale: l’inaugurazione della struttura residenziale per anziani, costruita cinque anni fa dall’Asl Ce2 in via Bizzarri e rimasta abbandonata, è fissata per il 21 Luglio. All’inaugurazione è atteso anche il presidente della Regione Antonio Bassolino. A confermare l'importante indiscrezione è il sindaco di Calvi Risorta, Giacomo Zacchia, che ha ricevuto rassicurazioni da parte dei vertici dell'azienda sanitaria circa la destinazione di un'opera pubblica che stava divenendo l'ennesima «cattedrale nel deserto».

 

Potrebbe, dunque, concludersi presto l'annosa querelle legata alla messa in funzione del residence per anziani; opera che, inizialmente, era stata bloccata in quanto erano stati previsti più infermieri da assumere che posti per la degenza degli anziani e che successivamente, invece, aveva visto ancora dilatati i tempi per la sua apertura a causa di strascichi giudiziari che sarebbero stati legati alla contestazione, fatta da alcune ditte partecipanti, della gara d'appalto che ne aveva assegnato la gestione ad un consorzio privato.

 

Una vera e propria odissea burocratica, quindi, per uno stabile che, a causa del lungo e protratto abbandono e delle sterpaglie che avevano proliferato al suo interno, era stato definito la «casa dei serpenti». Per quello stesso edificio abbandonato, costato alle casse pubbliche circa un milione e mezzo di euro, si era fatta registrare anche un'interrogazione al Consiglio regionale da parte dell'allora consigliere di An Benedetto Lombardi. «Il 21 Luglio Calvi e la comunità dell'Agro caleno tutto potrebbero vedere aperta e funzionante una struttura che rappresenta un significativo arricchimento dei servizi e delle infrastrutture del nostro territorio», è il commento del sindaco Giacomo Zacchia.

 

Un’importante novità, dunque, per la comunità calena che dopo molti mesi di aspre polemiche con i vertici dell’azienda sanitaria, per la mancata apertura del presidio Psaut, assegnato dalla regione ma negato dall'Asl, e dopo il paventato accorpamento del distretto sanitario di Pignataro Maggiore con quello di Capua, riceve una struttura che potrebbe aprire anche qualche spiraglio occupazionale per i soggetti abilitati.