REPERTI
ARCHEOLOGICI, RIPRENDO I LAVORI AL CIMITERO
CALVI RISORTA
(Giuseppe Borrelli)
È stata finanziata con la somma di un milione di
euro, la seconda tranche dei lavori per l’ampliamento del cimitero
comunale di Calvi Risorta. Potrà, dunque, riprendere, dopo la pausa determinata
dal rinvenimento di numerose strutture di epoca
etrusca e romana, emerse dal sottosuolo durante gli scavi, la costruzione di
una delle più importanti opere pubbliche mai realizzate a Calvi e, al contempo,
rispettare così gli impegni presi con la popolazione che aveva provveduto a
versare le quote di acquisto di loculi e cappelle.
I cantieri erano stati fermati a causa del rinvenimento di una
cisterna, un pozzo, una vasca di raccolta delle acque e delle tombe, risalenti
tutte a 2300 anni fa; scoperte archeologiche di notevole interesse in virtù
delle quali l’amministrazione comunale aera stata obbligata a stanziare una
somma vicina a 90.000 euro per sondare questi reperti. La conseguenza pratica
era stata il rallentamento dei lavori di edificazione
dell’intera opera. Un ritardo al quale si era pensato di
porre rimedio inglobando le strutture rivenute all’interno del nuovo camposanto.
«Adesso, però, dopo degli ingenti costi non preventivati -
commenta l’assessore con delega al cimitero Damiano Zona - abbiamo finanziato
la seconda tranche dei lavori e presto potremo consegnare alla collettività la
struttura conclusa». L’opera complessiva, di ammontare
pari a 4 milioni di euro, in parte reperiti con le somme versate dai cittadini
ed in parte mediante l’accensione di un mutuo, e avviata dalla precedente
amministrazione, aveva provocato non poche polemiche.
E c’era stato anche chi aveva gridato allo scandalo per la eccessiva esosità dei costi, tanto che di fronte ad un
progetto di 4 milioni di euro, qualcuno aveva ironicamente parlato di «piano
regolatore funerario». Polemica destinata a rientrare con il
nuovo avvio del cantiere e la successiva consegna delle opere ai cittadini.