CARTELLA
ESATTORIALE DA 16 CENTESIMI
CALVI RISORTA
(Giuseppe Borrelli)
Una cartella esattoriale da 16 centesimi di euro
per «discordanze contabili» relative alla dichiarazione dei redditi del lontano
1986: è questo l'incredibile ammontare dell'atto esecutivo che si è visto
recapitare M.C., insegnante pensionato di 92 anni.
L'importo richiesto dalla società di cartolarizzazione
riguarderebbe, infatti, una discrepanza relativa al
versamento dell'Irpef, risalente a quasi 20 anni fa. Ricevuta la cartella esattoriale, e avendo letto l'ammontare da
versare, pari 0,16 euro, M.C. l’ha mostrata prima ad amici e conoscenti, per
verificare che avesse letto bene. Quindi, dopo aver ricevuto
rassicurazioni sull’importo riportato dalla cartella, che gli chiedeva proprio
16 centesimi, l’anziano professore ha provveduto a
versare la somma allo sportello della società creditrice.
L’uomo, molto conosciuto in paese per il fatto di essere stato
assessore comunale nella prima amministrazione calena
del Dopoguerra, pare che poi, scherzando con gli amici del circolo sociale che
frequenta regolarmente, abbia detto: «gli ho dato 20
centesimi e ho detto tenete pure il resto». Insomma una storia che rasenta il
paradosso, anche se a Calvi Risorta già in passato si
erano registrate delle situazioni anomale e relative a cartelle e accertamenti.
Qualche anno fa, infatti, quando la precedente amministrazione
comunale concesse il servizio di riscossione dell'Ici
a una società del Beneventano,
un commerciante caleno ricevette una tale serie di
contestazioni, bollettini e richieste di pagamento, che messe tutte insieme
raggiunsero il ragguardevole peso di 800 grammi. E anche in quel caso i disagi
si condirono della comicità che sempre si lega alle
situazioni paradossali.
Fortunatamente, poi, alla società, sia per questa palese svista
che per altre gravi imprecisioni che generarono un rilevante allarme sociale, venne revocato il mandato; ma pare proprio che i «cervelli
elettronici» delle società di recupero dei crediti vadano in tilt quando si
tratta di tassare i cittadini caleni.