UNA PIAZZA ALLA MEMORIA DI IZZO
CALVI RISORTA
(vt)
Il ministro
della giustistizia Roberto Castelli, ha espresso il suo consenso per intitolare la
piazzetta antistante la chiesa di San Nicandro, nella frazione
comunale di Petrulo, alla memoria di Nicandro Izzo,
agente di costudia caduto vittima di un agguato camorristico negli anni 80.
Una grande affermazione, questa, per il comitato civico che nei
mesi scorsi aveva raccolto più di mille firme, di quei cittadini che avevano
deciso di sottoscrivere una petizione popolare, proprio allo scopo di
intitolare la piazzetta con il nome del giovane caleno.
Appuntato di polizia penitenziaria, ucciso dalla camorra nel
1983 quando prestava servizio presso il carcere Poggioreale
di Napoli.
Il giovane
veniva uccisso barabaramente
da un killer del clan "Cutolo". La causa del suo agguato mortale era legato al fatto che
l'agente durante il servizio si rifiutò di far passare un pacco contenente
armi ed altro, insomma per il senso del dovere e di onestà cadeva in un terribile
agguato camorristico perdendo la vita. In suo onore,
dunque, la vasta partecipazione sociale fattasi registrare alla raccolta delle
firme ed una volta ottenuto il consenso del ministero competente, adesso, il
comitato formulerà l'istanza formale
all'amministrazione comunale calena per modificare il
toponimo della piazza.
"Da parte nostra c'è la
piena disponibilità ad aderire ad una iniziativa
certamente lodevole e meritoria" afferma l'assessore Martino
Oreste. "L'appuntato Nicandro Izzo- commenta Mario Marrandino,
tra i promotori dell'iniziativa - venne assassinato a Napoli in un
agguato nel compimento del proprio dovere dalla camorra; ci è sembrato giusto,
a venti anni di distanza da quel tragico evento, attivarci affinchè
non vada perduta la memoria di un servitore dello Stato il quale perse la vita
per non sottomettersi alle logiche criminali che, allora, la camorra aveva
imposto nel carcere di Poggioreale; e che ebbe anche
il massimo riconoscimento deijunerali di
Stato".
Ma in effetti, afferma
una frase del Giudice Giovanni Falcone "gli uomini passano e le idee restano» e continueranno a camminare
sulle gambe degli altri uomini ".