TRUFFANO LO STATO, IN
SEI NEI GUAI
CALVI RISORTA
Vito Taffuri
Avevano dichiarato di vivere in condizioni di povertà per ottenere
le agevolazioni previste per le famiglie meno abbienti.
I controlli incordati sul loro "730" hanno fatto emergere
una realtà diversa.
E così per sei persone calene,
in effetti, si tratta di L. D. di 45 anni, N. S. 56
anni, A. M. 67 anni, T.G di 87 anni, e infine di L, M
anni 65.
La Procura della Repubblica sammaritana
ha avviato un indagine a 360° pur di trovare la verità
dei fatti accaduti.
Sembrerebbe che l'eventuale raggiro è stato scoperto dagli 007
dell'ufficio controllo delle dichiarazioni Isee.
Si tratta di una task force che la direzione
dei servizi fìnanziari di Caserta ha istituito di
recente proprio per smascherare chi denuncia il falso pur di ottenere dei benifìci a spesa della collettività.
Per chi non supera determinate fasce di reddito
sono, infatti, previste delle particolari agevolazioni che investono diversi
settori: dagli sconti sulle rette mensili degli asili nido, alle tariffe
ridotte per le mense scolastiche, i pannolini, i medicinali e l'acquisto dei
libri di testo.
I controlli, effettuati in modo capillare nel corso degli ultimi
mesi, hanno messo in evidenza che sei nuclei familiari,
residenti in città, avevano presentato autocertificazioni false perché i
redditi erano inferiori a quelli effettivamente percepiti.
Da qui la denuncia che ha portato all'avvio delle
indagini culminate con la
richiesta della Procura della Repubblica di mandare probabilmente sotto
processo i sei indagati.
Tuttavia con alcune delle persone denunziate è
stato già raggiunto un accordo bonario per la restituzione delle somme che sono state indebitamente percepite.
Sicuramente una transazione che eviterà guai
peggiori alle famiglie coinvolte nella vicenda.
L'Ise
agisce
rispettando le norme relative alla difesa della privacy.
Non è più possibile cercare di
frodare lo Stato italiano sperando anche di non essere scoperti.
Atti del genere non
dovrebbero avvenire ed essere severamente puniti dagli organi competenti.
Ci sono persone che hanno un bisogno reale dei
fondi erogati dalla Regione o dai finanziamenti provinciali.
Persone che non fingono una difficoltà ma che
lottano per sopravvivere: rispettiamone la dignità.