COMUNIACATO STAMPA VERDI CALVI RISORTA

 

 

CALVI RISORTA

 

 

I Verdi di Calvi Risorta intervengono nella discussione inerente il referendum, in programma i prossimi 12 e 13 giugno. “La Legge n. 40/2004, approvata lo scorso anno dal Governo Berlusconi, con una maggioranza “trasversale”, pone una serie di limiti sicuramente inaccettabili in uno Stato laico, qual è la nostra nazione. In particolare - afferma Antonello Bonacci - colpisce il diritto ad avere figli per le coppie che, in maniera “naturale”, non posso procreare, danneggia la ricerca scientifica e ha presupposti sicuramente non condivisibili da tutti.

 

Una donna conosce, meglio di qualunque legge, le emozioni e i turbamenti che accompagnano una gravidanza, e sa quanto possa essere frustrante e doloroso trovarsi nelle condizioni di volere dei figli e non poterne avere. Il desiderio di maternità è un’aspirazione legittima, che la legge non può e non deve ostacolare". La legge che regola le norme in materia di procreazione medicalmente assistita, attualmente in vigore, limita il desiderio di maternità delle donne e non consente loro di affrontare una gravidanza in modo sereno e in tutta sicurezza. La Legge 40 va cambiata perché è una legge che torna indietro di molti anni in materia di autodeterminazione della donna; che mette in pericolo la salute; è una legge che, in nome di vecchi pregiudizi, impedisce a molte coppie di avere figli e, in nome di paure ingiustificate, pone limiti al progredire della ricerca medica, togliendo nuove prospettive di cura per molti malati.

 

Ecco perché molte personalità del mondo della cultura e della scienza, di ogni credo politico e religioso, hanno deciso di sostenere con forza i 4 referendum sulla fecondazione assistita, in vista dell’appuntamento del 12 e 13 giugno." È importantissimo quindi andare a votare, - ribadisce Deborah Cassinelli - per permettere una migliore discussione della legge, attraverso un tavolo di confronto che sia aperto a tutti: cittadini, associazioni, coloro i quali principalmente sono colpiti da questa legge.

 

Votare sì ai quattro quesiti, significa consentire la ricerca sulle cellule staminali pre-embrionali, dando la possibilità di trovare nuove cure per molte malattie; significa cancellare le restrizioni sull’applicazione delle tecniche di procreazione medicalmente assistita, proteggendo la salute di molte donne e consentiremo, anche a chi è portatore di malattie genetiche, di avere un figlio sano. Votare quattro sì, inoltre, vuol dire cancellare la norma che equipara i diritti del concepito a quelli della madre, tutelando il diritto all’autodeterminazione della donna; consentire la fecondazione eterologa, regaleremo anche alle coppie sterili, la gioia di poter avere un figlio”.