I VERDI ALL’ATTACCO: “PETIZIONI DIFFICILI CON LE
NUOVE REGOLE DELL’AMMINISTRAZIONE”
CALVI RISORTA
"Diritti di partecipazione e trasparenza
ancora una volta negati a Calvi Risorta". Lo affermano i Verdi
in un comunicato diffuso ieri. "La cosa è ancor più preoccupante - nota il
partito - perché l'attuale amministrazione ne aveva
fatto un cavallo di battaglia in campagna elettorale, contestando, giustamente,
ai predecessori l'eccesso di chiusura verso la cittadinanza.
La modifica dello statuto comunale, ha infatti,
reso assai gravoso il sistema di presentazione all'amministrazione di petizioni
popolari. Le petizioni sono uno strumento di
democrazia popolare diretta, garantito dalla Costituzione. Esse
consentono alla cittadinanza di collaborare e far notare particolari necessità
al consiglio comunale. Il sistema di presentazione ci lascia molto
perplessi.
In seguito alle modifiche apportate allo statuto comunale, infatti,
il numero di firme necessarie per la presentazione è stato aumentato a
dismisura. In luogo delle precedenti 50 firme oggi ne sono necessarie ben 100
per ottenere una risposta dal sindaco entro 30 giorni e addirittura 200, affinché
la petizione stessa possa essere iscritta all'ordine
del giorno in consiglio comunale. Questo numero così elevato nega lo spirito
stesso dello strumento, ad esempio un rione che abbia
una specifica necessità deve, per questioni numeriche, far ricorso a cittadini
estranei al problema in questione".
Ma l’aspetto più assurdo è che "per iscrivere la petizione all'ordine del giorno c'è bisogno, necessariamente,
che un consigliere comunale compia l'atto di iscrizione. Se
ciò non avviene, la discussione in consiglio comunale non è possibile".
Per i Verdi "la situazione è molto grave, poiché quella che è una
legittima forma di partecipazione popolare viene
condizionata dalla volontà di un consigliere di iscrivere o meno all'ordine
del giorno la petizione".