CASILINA ANCORA TEATRO DI INCIDENTI
CALVI RISORTA
(Vito Taffuri)
Ormai è teatro spesso di
incidenti anche gravi e mortali il tratto del ponte del rio Lanzi. Erano
da poco trascorse le 11 e 30 di Domenica allorché Graziano D’Alessandro, 36 anni, Agente di Polizia Penitenziaria a Napoli, ma di Vairano Patenora, al volante della propria
Rover percorreva la SS6 Casilina,
in direzione
Calvi Risorta cause ancora da accertare, ad un tratto, ha invaso il lato opposto della corsia perdendo il controllo della sua Rover 25.
Infatti. cominciava a zigzagare e sbandando appena imboccata la curva maledetta del chilometro 187
precisamente all'altezza del
ponte dell’Anas di Calvi Vecchia, ma quello che ha fatto subito
preoccupare i soccorritori è che
l'urto, violentissimo, contro il guardrail e la vettura che, di rimbalzo, è
piombata come una pallottola finendo la propria corsa lungo il canale, che per
pochi metri si poteva trasformare in
una tragedia, in quanto vi e un ponte di oltre cento cinquanta metri di precipizio, con protezioni molto
fiacche, ma soprattutto non a norma e che certamente non avrebbero tenuto l'impatto
con l'autovettura impazzita.
Insomma si ritorna a parlare di sicurezza stradale, del manto stradale
non idoneo specialmente durante i momenti di pioggia, ma soprattutto si
partorisce una problematica che a come sembra non interessi a nessuno, né
alle istituzioni e non
certamente agli organi di governo comunali
di competenza territoriale.
Come sembra ancora una volta dobbiamo attendere la prossima vittima, oppure il prossimo incidente per poterne parlare sulle testate giornalistiche, del tratto stradale che ormai non viene
più definito località "Rio Lanzi " di Calvi Vecchi, anzi “lago
di sangue, dalle mille croci”.
Attorno a quando accade ormai da anni, l'amministrazione dell’Anas da tempo se n’é lavata le mani, installando segnaletica
stradale che dovrebbe regolarizzare la velocità, ma come sembra nemmeno un asino con un carretto potrebbe rispettare un limite di 10 km allora, e quindi limiti non previsti dal
codice della strada. Invece di lavarsene le mani, si dovrebbe intervenire con interventi seri, ma certamente
concreti pur di salvaguardare la salute pubblica.