Un pool per tutelare
l’oliva corniola
SALVATORE MINIERI
Pignataro
Si chiama
«corniola» ed è l’oliva che caratterizza la quasi totalità del paesaggio che da
Capua s’inerpica fino alle pendici di Roccamonfina.
Giovedì sera,
presso l’aula consiliare del Comune di Calvi Risorta, si sono riuniti i membri
del comitato di valorizzazione della Corniola, insieme ad
alcuni sindaci dell’area calena, in una prima
assemblea presieduta dal primo cittadino di Calvi Risorta, Giacomo Zacchia.
«Sappiamo benissimo
che la nostra terra è sempre stata caratterizzata, anche e soprattutto nei
secoli scorsi, da una produzione agroalimentare unica
- ha commentato Zacchia - olio raffinato e vini
pregiati, sono stati decantati nelle opere di carattere storiografico nel corso
dei millenni, oggi vorremmo iniziare un cammino di
certificazione e tutela dell’oliva corniola».
Alla riunione era
presente anche il referente del Centro di promozione e valorizzazione
dei prodotti tipici della provincia di Caserta, Marconi.
«L’unica via per la
valorizzazione e il lancio sui mercati europei è la cosiddetta tracciabilità del prodotto - ha spiegato durante l’incontro
Marconi - evitare cioè la
contaminazione e la fusione con altre olive non di zona».
La Corniola, rarità
del panorama della produzione olearia di Caserta, è una «mono
cultivar», oliva che arriva all’extravergine senza
bisogno di innesti con altre qualità.
«Oggi ci troviamo
al cospetto di una partita merceologica difficile se consideriamo che Turchia,
Tunisia e ampie zone del Nord Africa stanno innestando produzioni di olive che, in Europa avranno costi bassissimi - ha
proseguito Marconi - Possiamo caratterizzare e
valorizzare la corniola solo attraverso la qualità indiscussa del prodotto che,
al momento, è il valore aggiunto determinante per questa qualità di oliva».
Ancor più motivato
e determinato a far conoscere la Corniola è parso Giuseppe Di Girolamo,
imprenditore del settore, membro del comitato di valorizzazione.
«È un prodotto che
davvero caratterizza l’area calena da millenni - ha
spiegato nei dettagli Di Girolamo - Abbiamo trovato, nel corso di lavori di impianto ed espianto agricolo, esemplari che avevano
datazione delle linee vegetali risalenti al 1300 anni fa, non solo, sappiamo
anche da fonti bibliografiche che la corniola era alla base della lavorazione
olearia di Cales e Teanum Sidicinum,
oltre che di Capua Antica».