IN LOTTA
PER IL PRONTO SOCCORSO
GIUSEPPE BORRELLI
Calvi Risorta.
Nasce il comitato
promotore per l'assegnazione alla comunità calena
della struttura sanitaria Psaut; conferita dalla
giunta regionale a CALVI Risorta e poi «spostata» a Capua
dall'Asl Ce 2.
Il neonato
comitato, nato su proposta del segretario della locale
sezione dello Sdi, ha già ottenuto l'adesione
dell'amministrazione comunale calena, e presto porrà
in essere tutta una serie di interventi e di iniziative allo scopo di
scongiurare lo spostamento del servizio sanitario aperto 24 ore da un
territorio che, con il previsto accorpamento del distretto 41 di Pignataro Maggiore con Capua e
con il parziale ridimensionamento dell'Ospedale di Teano, sta perdendo le sue
strutture sanitarie.
«Dobbiamo porre in essere tutte le iniziative possibili per opporci ad una
decisione dell'Asl che penalizzerebbe il nostro
intero territorio - commenta il segretario della locale sezione dello Sdi, Michele
D'Onofrio - per questo motivo assume una funzione rilevante la creazione
del comitato promotore».
Una querelle,
quella tra l'amministrazione comunale calena e
l'amministrazione sanitaria del territorio del CE 2 in
relazione allo Psaut, che sussiste già da
alcuni mesi e che rischia sempre più di divenire un vero e proprio scontro
istituzionale; ciò in ragione del fatto che la maggioranza capeggiata dal
sindaco Giacomo Zacchia
non intende minimamente recedere da quella deliberazione regionale che solo
pochi mesi fa individuava Calvi Risorta come comune capofila per la
realizzazione del presidio sanitario.
Nel Bollettino
ufficiale della regione Campania del settembre scorso, infatti, con la delibera
numero 1570 del 6 agosto 2004, era chiaramente riportato come l'amministrazione
regionale avesse determinato che l'agro caleno, e nello specifico CALVI Risorta, sarebbe dovuta divenire la
sede dei nuovi Psaut che l'Azienda Sanitaria stava
per istituire.
Come accade troppe
volte, invece, tale programmazione veniva pienamente
disattesa dagli organi sanitari che, invece, nominavano Capua
come sede del presidio.
«A questo punto
anche una persona profana di questa materia capirebbe che la decisione è
illogica e non tiene conto delle reali necessità del territorio - commenta il
sindaco di Calvi Risorta, Giacomo Zacchia - ciò poiché Capua è
già sede di un ospedale e quindi non avrebbe nessun senso mettere un presidio
aperto 24 ore su 24, giorno e notte per 365 giorni all'anno, in un luogo dove
già esiste un ospedale che per sua natura già assolve a tali funzioni. Per
questo la nostra comunità, unitamente a tutti gli altri comuni coinvolti
nell'area che avrebbe dovuto essere servita dal Psaut, si sente fortemente urtata da questa determinazione
dell'amministrazione sanitaria e pertanto verranno poste in essere tutte le
forme di protesta che la legge ci consente per significare il nostro disappunto
e la nostra delusione per una decisione che ci danneggia in maniera rilevante».
La posizione del
Comune di Calvi Risorta in merito era già stata
espressa in modo ufficiale e formale in una deliberazione di giunta: «I presidi
Psaut sono da allocarsi in strutture diverse dai
presidi di continuità assistenziale».