CAPARCO:
“ZACCHIA ALLARGANDO LA GIUNTA METTE IN PERICOLO LE CASSE DEL COMUNE”
CALVI RISORTA
(VitoTaffuri)
"Altro che buco in bilancio, io avevo lasciato un attivo di
502.457,52 mila euro, mentre è Zacchia che adesso sta
mettendo K.O. le casse del Comune e perché cosa? Per
allargare la base della sua piramide amministrativa che rischia di sgretolarsi
per un non nulla".
Il sindaco Giacomo Zacchia aumenta
gli assessori portandone il numero da quattro a sei e di conseguenza fa lievitare
le spese di gestione ma l'opposizione non ci sta e alza la voce: l'operazione
di Zacchia è in netto contrasto con la già denunciata
situazione economica precaria denunciata all'atto dell'insediamento.
Insomma, la posizione di Antonio Caparco che s'infuria per i metodi del suo successore
amministrativo è chiara: la nuova maggioranza non può affermare tutto e il
contrario di tutto.
"La mia amministrazione non ha lasciato alcun buco
finanziario - afferma Caparco - ma se così non fosse, come mai poi Zacchia si è
potuto permettere di aumentare il numero degli assessori e quindi degli
'stipendi' da loro percepiti? E chi paga? Ma i cittadini naturalmente.
Non parlo di azioni illegali,
badate bene - soggiunge Caparco - ma che diamine un pò di etica politica non guasta.
Come ha potuto Zacchia, che oltre a continuare a
svolgere tranquillamente la sua libera professione di farmacista, si mette in
tasca anche lo 'stipendio' di sindaco, di ben 2.788,87 euro, aumentare il
numero degli assessori ben sapendo che Calvi Risorta non è il comune di Napoli
e non è la capitale d'Italia ma un piccolo Comune di appena
sei mila cittadini che io facevo funzionare bene anche solo con 4
assessori?".
Caparco ha un diavolo per
capello, non riesce a rassegnarsi al fatto che le spese generali dell'ente
siano aumentate da 47.689,89 mila euro annuo (il costo
della sua gestione) a 82.829,44 mila euro il costo della gestione Zacchia.
Ma c'è di più. Un altro
costo che forse pochi conoscono.
Anche il presidente del Consiglio comunale,
sempre nominato sotto il governo Zacchia,
risulta abbondantemente 'stipendiato'.
La cifra di 278,89 euro al
mese.
Pare poco ma, come diceva Totò, in arte De Curtis, 'è la somma che fa il totale'.
Insomma, non è piaciuta a nessuno la ricetta
del sindaco e dottore farmacista Zacchia che di
fronte al presunto "buco finanziario' che egli stesso e la sua giunta indicavano come “brutta
eredità ricevuta” ha pensato bene di adottare un rimedio peggiore del male presunto,
facendo lievitare le spese generali dell'ente caleno.