DISABILE
AL 100% RESTA SENZA CONTRIBUTI REGIONALI
CALVI RISORTA
(Vito Taffuri)
Invalida al 100%, con accompagnamento riconosciuto.
Eppure questo quadro clinico non è servito per ottenere il buono regionale.
Oggi Mario lacovelli, il marito di una signora, affetta da sclerosi
laterale amiotrofica, grida allo scandalo.
Perché, legge alla mano, la contribuzione di
400 euro mensili era più che dovuta.
Ma non l'ha ottenuta. Tra tutti coloro che hanno presentato domanda all'Area servizi al
cittadino regionale è stata stilata una graduatoria, così come prevedono le
nuove normative regionali.
Lucia Zanna è però 23esima e i soldi ci sono solo per i primi otto.
"Questa allora è una presa in giro - tuona il marito della
donna - se non posso ottenere il buono io, che accudisco in casa una donna
malata di sclerosi laterale amiotrofica a 55 anni di età, allora quanto si deve essere malati per ottenere
questo buono?".
Iacovelli illustra anche la sua condizione
sociale.
Lui pensionato. Il mensile serve per vivere, mentre quello di sua
moglie viene utilizzato per pagare una donna che
assiste la signora Lucia tutte le mattine per qualche ora.
"L'ho anche messa in regola - dice - adesso mia moglie la
riconosce ed è un aiuto prezioso".
Dall'ufficio della regione Campania, preposto alla realizzazione
delle graduatorie spiegano: "Abbiamo avuto
mille domande per l'erogazione di questo
contributo economico e molti sono casi disperati.
Noi assegniamo dei punteggi per l'invalidità totale con accompagnamento e questo punteggio ce l'hanno quasi tutti.
La regola per ottenere i buoni passa poi da altri parametri, che sono la presenza di figli, il reddito e l'anzianità".
E così Lucia Zanna è finita in 23esima
posizione e c'è poco da sperare anche per il futuro.
"E una guerra fra poveri - conclude Iacovelli - io ho cercato di tenere mia moglie a casa anche
se è nelle condizioni di essere curata in una struttura pubblica a carico
dello Stato.
E con questa mia scelta sollevo l'Asl di
una spesa ospedaliera che è di 400 euro al giorno.
Eppure la Regione e quindi anche l'Asl
non mi riconoscono neppure 400 euro al mese.
Se vogliamo fare un conto l'ho fatto.
Lo Stato ha risparmiato in questi due anni circa mezzo milione di euro, un miliardo delle vecchie lire".
Iacovelli si infiamma
anche quando si parla di contributi per i malati come mia moglie: "Io ho
fatto domanda anche per il servizio a domicilio - dice - ma voglio proprio
vedere come va a finire, se mi verrà assegna l'assistenza a casa. Ma chi mi manderanno? E per quanti giorni alla
settimana me lo concederanno? Cambieranno le assistenti o saranno sempre
quelle?". Troppe domande e nessuna risposta.