CANI
AMMAZZATI, AGRICOLTORI INFURIATI: TEMONO LO SCOPPIO DI UN’EPIDEMIA
CALVI RISORTA
(vito)
Uno spettacolo orrendo: decine di cani d'ogni
razza, massacrati o morti di malattia e gettati lungo la strada comunale nelle campagne
di Calvi Risorta.
L'aria tutt'intorno è
irrespirabile, la situazione è esplosiva dal punto di vista igienico-sanitario.
C'è un rischio primario per le falde acquifere,
la gravità del fatto attiene anche ad una situazione igienico-ambientale
fortemente a rischio e al sicuro inquinamento delle falde del sottosuolo a
causa del "percolato" prodotto dalla carne delle povere bestie in
putrefazione.
La zona è quella detta località Monacelli,
la strada fa riferimento ad una strada comunale che collega i vari appezzamenti
di terreno dell'aria dell'agro caleno.
Il rinvenimento delle carcasse ormai delle bestie è abbondante e per opera d'alcuni agricoltori del
circondario.
E intanto nonostante le tante segnalazioni si
perde tempo prezioso, da parte dell’amministrazione civica Zacchia,
la quale facendo probabilmente orecchio da mercante mette a rischio la
salute pubblica.
Ma se le cose stanno così, si scherza col fuoco.
Specifiche leggi in materia, infatti, obbligano gli enti
investiti a rimuovere immediatamente carcasse e bestie in putrefazione e le
autorità ad avviare indagini per cercare d'individuare il folle inquinatore
senza scrupoli.
A mettere in allarme gli agricoltori per una zona vastissima
all'ingresso della zona industriale di Calvi Risorta,
sono state le nauseanti zaffate provenienti dalla strada comunale.
Poi l'allucinante scoperta del cimitero dei cani.
Nel mucchio di carne in putrefazione e carcasse si distinguevano
bene alcuni resti di cani dati alle fiamme, forse per farli sparire, un bastardino di cane lupo, altri resti di meticci e cani
europei.