CALVI VUOLE LA “SECESSIONE”
GIUSEPPE BORRELLI
Calvi Risorta.
«Se la Asl Caserta 2 ci vuole togliere
il presidio ospedaliero Psaut che la Regione aveva
assegnato a Calvi Risorta, allora è meglio che il nostro Comune esca
dall’ambito territoriale di Caserta 2 e torni con Caserta 1, così come era
prima».
È questa la
proposta dell’assessore alla Sanità del Comune di Calvi Risorta,
Damiano Zona, a significare in maniera ancor più netta la polemica che
sussiste tra l’amministrazione comunale calena e
l’istituzione sanitaria con sede ad Aversa.
La querelle del Psaut, concesso a Calvi
Risorta dalla Regione e poi «spostato» a Capua
dall’amministrazione sanitaria, il previsto accorpamento del distretto sanitario
41 di Pignataro Maggiore con Capua
e, non ultima, la questione della struttura di via Bizzarri ferma da quattro
anni e costata circa un milione e mezzo di euro: questi i fronti aperti tra i
due enti che hanno determinato una frizione culminata ora con la proposta
dell’assessore Zona.
«Questo territorio
è stato flagellato dalle scelte di Aversa
- commenta - Prima il ridimensionamento dell’ospedale di Teano, poi la
questione dello Psaut, quindi l’accorpamento dei
distretti sanitari. Non vedo davvero il motivo per cui
il nostro Comune debba rimanere con l’Asl Caserta 2 e
non passare di nuovo con l’Asl Caserta 1 così come
era prima. Perché - spiega ancora - se avviene l’accorpamento
dei distretti, un cittadino di Calvi, di Rocchetta o di Giano dovrà recarsi a Capua; tanto vale allora che si torni a Teano che è molto
più vicino».
A detta di Zona,
inoltre, «se viene ridimensionato l’ospedale di Teano,
e l’agro caleno può ottenere l’apertura di uno Psaut funzionante 24 ore su 24, non si comprende a quale
titolo questa Asl decida di spostare anche questa
struttura su Capua, danneggiando una rilevante parte
di territorio».
Contro questa
situazione di tensione tra i due enti, però, potrebbe rivelarsi un viatico per
ricostituire una piattaforma di ripresa del dialogo, la proposta sollevata dal
Comune di Calvi di allestire un poliambulatorio nella struttura di proprietà
dell’Asl Caserta 2, in via
Bizzarri, chiusa dal momento della sua edificazione e costata la somma di circa
un milione e mezzo di euro.
Una querelle,
quella tra l’amministrazione comunale calena e
l’amministrazione sanitaria del territorio Caserta 2, che dunque rischia di
divenire un vero e proprio scontro istituzionale.
E ciò in ragione del fatto che la maggioranza capeggiata dal sindaco Giacomo Zacchia non intende minimamente recedere dalla deliberazione regionale che solo pochi mesi fa individuava Calvi Risorta come comune capofila per la realizzazione del presidio sanitario.