L’AGGRESSORE DEL MARESCIALLO DAVANTI AI GIUDICI
GIUSEPPE BORRELLI
Calvi Risorta
Dovrebbe essere
convalidato nelle prossime ore dal giudice delle indagini preliminari del
tribunale di Santa Maria Capua Vetere,
il fermo di N.Z. il giovane caleno di 27 anni che
lunedì scorso ha accoltellato il maresciallo Raffaele Martucci,
comandante della locale stazione dei carabinieri, nella sala d’aspetto della
stessa caserma.
Non è escluso che
il giovane, che è incensurato, possa essere rimesso
subito in libertà.
Una vicenda, quella
terminata con il ferimento del sottufficiale, che ha sconcertato l’intera
comunità calena e che, senza l’intervento dei
militari dell’Arma e degli operatori sanitari, sarebbe potuta
finire addirittura in modo ancora più tragico.
Il maresciallo Martucci, dopo gli accertamenti compiuti presso l’ospedale «Federico Palasciano»
di Capua, è ora ricoverato all’ospedale militare di
Caserta per ulteriori accertamenti, anche se le sue
condizioni non destano particolari preoccupazioni.
Il militare è
tuttora sotto osservazione da parte dei sanitari che lo hanno in cura.
Il sottufficiale
era intervenuto per distogliere il ragazzo dall’intento di togliersi la vita:
il 27enne, infatti, si era ripetutamente colpito, procurandosi ferite in varie
parti del corpo, con un temperino.
Sul fronte delle
indagini, restano ancora da chiarire le motivazioni in base alle quali, N.Z. e la madre G.Z. erano stati
convocati presso la stazione dei carabinieri.
A quanto si è
appreso, si sarebbe trattato, della presunta commissione di una
estorsione, ma al riguardo non sono filtrate delle notizie certe.
Maggiori certezze si hanno invece sul
fatto che i rapporti fra lo stesso giovane (affetto da una leggera forma di
handicap) e la madre si fossero deteriorati.
Un rapporto, insomma, tale da far scaturire, già in passato,
qualche precedente segnalazione alle forze dell’ordine compiuta dalla donna nei confronti del figlio.
Si parlerebbe di
minacce, continue richieste di denaro, discussioni.
Non è da escludere,
poi, che la madre di N.Z. si trovasse
nella caserma dell’Arma per aiutare i militari a comprendere le dichiarazioni
del figlio, in quanto lo stesso soffre di una sindrome dislessica
che non gli premette di articolare in maniera corretta il linguaggio.
In ogni caso,
l’aggressione al sottufficiale dell’Arma, ferito con un coltello, ha colto di
sorpresa la comunità di Calvi e ha fatto pervenire ai vertici locali dell’Arma
la solidarietà delle istituzioni presenti sul territorio.
«Intendo fare, in
primis - commenta il primo cittadino Giacomo Zacchia
- gli auguri al maresciallo Martucci di una pronta
guarigione, così come esprimo tutta la solidarietà
della nostra comunità, ai carabinieri, agli operatori del 118 e del distretto
di salute mentale per il lavoro che svolgono e per i rischi che corrono.
Fatte queste dovute
precisazioni, però - continua Zacchia - ribadisco che questo episodio è stato un fatto puramente
sporadico e che la comunità calena è estranea a
episodi di questo tipo».