EMERGENZA RIFIUTI NELL’AREA
CALENA
CALVI RISORTA
Vito Taffuri
La Campania è
diventata ormai una discarica a
ciclo aperto.
Una regione in cui le montagne di rifiuti raggiungono quasi le
vette delle basse colline.
Da tempo sono bloccati i cantieri dei due termovalorizzatori di Acerra e
Santa Maria La Fossa, mancano le discariche per
stoccare i residui delle lavorazioni negli impianti Cdr
e in più gli spazi per depositare le balle sono insufficienti.
La questione ambientale sembra non avere fine.
E mentre al sud non decolla la costruzione
degli inceneritori, nei piccoli centri come la nostra città di Calvi Risorta,
sono in crescita le discariche a cielo aperto.
E proprio questa mattina sono state trovate altre discariche a
cielo aperto, ma quella più fatiscente l’abbiamo
fotografata proprio nell'aria ex terremoto '80 e proprio alle spalle della casa
comunale, ma soprattutto a pochi metri degli uffici del ASL distretto 39 di
Calvi Risorta, mentre la seconda discarica l’abbiamo sempre fotografata lungo
la provinciale, tra il comune di Calvi Risorta e in confine con il
comune di Rocchetta e Croce, dove oramai i
cittadini senza scrupoli hanno abbandonato rifiuti speciali e ferrosi di ogni
tipo: lavatrici, frigoriferi, stufe, reti da letto, creando delle discariche
brutte a vedersi ma, soprattutto, dannose per
l'ambiente.
Il fenomeno si ripete da parecchio tempo, ma infatti,
l'amministrazione Zacchia non gli interessa
l'emergenza ambientale che sì è affacciata al balcone, anzi come sembra
interessa di più preparare la prossima campagna elettorale, per le imminenti
elezioni provinciali e regionali.
Quindi un'amministrazione distratta, ma
soprattutto superficiale che non prende nemmeno l'iniziativa di avviare
progetti di recupero ambientale per il territorio.