LITE TRA VICINI DI
CASA: QUERELATO PER LESIONI E PERCHE’ “IETTATORE”
CALVI RISORTA
Vito Taffuri
Liti tra vicini e superstizione non sempre
rimangono nel privato.
Finisce in tribunale il signor Federico
D'Alessandro con l'accusa di lesioni dopo l'ennesimo diverbio con il
dirimpettaio il signor Vittorio Mafei.
L'uomo è stato assolto perché il fatto non
sussiste, dal giudice Annamaria Innocenzi.
Una storia che ha il sapore di altri tempi
quello di un uomo che dopo un diverbio con il suo vicino lo querela per lesioni
e si siede sul banco dei testimoni descrivendo la lite, ma anche il cattivo
rapporto di vicinità, raccontando che l'imputato da diverso tempo spargeva una
polverina bianca sul suo balcone.
Insomma secondo il querelante l'uomo sarebbe
uno iettatore.
Stando ai racconti la polverina avrebbe avuto
una sorta di magici poteri, capaci di portare sfortuna.
Un fatto che il testimone avrebbe raccontato,
anche se non strettamente legato al capo di imputazione, per descrivere quello
che secondo lui era un atteggiamento lesivo nei suoi confronti.
Era il 23 novembre del 2000, i due uomini si
trovavano nel giardino della loro abitazione, quando intorno alle 15:00 è
scoppiata una lite per futili motivi.
Infatti, stando ai fatti l'imputato sarebbe
andato a casa del vicino per restituirgli una tavola di legno che gli era stata
prestata; l'uomo però invece riportò una tavola nuova con diversi disegni da
lui stesso incisi sul tavolo, stiamo parlando di figure tipo teschi, carri
funebri, un mazzo di crisantemi insomma un vero e proprio rito funebre forse
dedicato al suo vicino, per i tanti litigi, o forse per una originale
iettatura.