AL NASTRO DI PARTENZA IL PIANO DI SALVATAGGIO DEI 1500 ULIVI

 

CALVI RISORTA

 

(Rossella Zitiello)

 

È partito il piano di salva­taggio per gli oltre 1500 ulivi, presenti nei terreni adiacenti la Cava Fabressa, che rischiavano l'abbattimento e la consequenziale estin­zione a causa dei lavori di realizzazione del Piano di Insediamento Produttivo (Pip) ideato dall’ammiriistrazione comunale uscente allo­ra capeggiata dal ex primo cittadino Antonio Caparco, di Calvi Risorta.

 

Il piano, predisposto dall'ufficio tecnico comunale, allora retto dall'ingegnere Nino Bonacci consiste, appunto, nell'espiantare le essenze naturali dal luogo dove verranno eseguiti i lavori dell'insediamento produttivo e di reinnestare quegli stessi alberi in altri suoli appartenenti agli stessi proprietari terrieri sui quali è gravato il maxi-esproprio del Pip, voluto dall’amministrazione Caparco, pur di vincere le amministrative.

 

Insomma, un'opera, questa, certamen­te impegnativa e piena di difficoltà ma che cerca di coniugare due differenti interessi e necessità parimenti meritevoli di tutela; da un lato, infatti, il Piano di Insediamento Produttivo, opera da circa 4 milioni di euro ottenuti mediante un mutuo che pagheremo per i prossimi tre anni grazie all’arriministrazione uscente Caparco, e con un impatto occupazionale stimato in circa 300 nuovi posti di lavoro, dove come evidente nessuna assunzione per il momento di caleni, anzi solo operai provenienti dall’agro Aversano, ma sicura­mente queste promesse di 300 posti di lavoro sono come quelli di Berlusconi dall'altro, la necessità altrettanto rilevante di non cagio­nare l’estinzione di tanti ulivi.