DOPO L’INCENDIO INTERVENGONO I VERDI

 

GlANLUCA PARISI

 

calvi risorta.

 

Il giorno dopo del vasto incendio che ha distrutto ettari ed ettari di bosco delle montagne della catena del Monte Maggiore, i movimenti ambienta­listi intervengono sulla questione.

 

Amareggiato il presidente del gruppo escursionistico del monte Maggiore da tempo impegnato in azioni per la salvaguardia e il recupero dei sentieri, Giacomo Capuano: "L'autocombustione, si sa, non esiste se non in casi ecce­zionali in natura, ci troviamo davanti ad un disegno preciso da parte di qualcuno che ha interes­se affinchè le nostre montagne brucino, a questo punto non ci fidiamo di nessuno; chi meno te l'aspetti potrebbe essere l'autore di questi atti criminosi nei con­fronti della natura".

 

Sulla stessa lunghezza d'onda i Verdi Agro Caleno che attraverso un portavo­ce fanno sapere: "E’ inutile stare a piangere ogni volta sull'ennesimo incendio; la catena del Monte Maggiore non era stata ancora toccata, mentre ormai le colline di Calvi Risorta puntualmente sono incendiate rendendo vana ogni opera di rimboschimento; siamo disorientati e a questo punto riteniamo poter essere vere quelle che sembravano soltanto leggende metropolitane ovvero lo scoppiare di incendi subito dopo il passaggio di aerei volti al controllo del territorio; chi controlla i controllori? ".

 

L'incendio è partito dalla località "Corda" nella mattinata di dome­nica, quando due fronti opposti di fuoco alimentati dal vento hanno preso piede nella montagna del Monte Maggiore: un fronte si è diretto verso Giano V. ed un altro fronte verso Rocchetta e Croce alle pendici del pizzo S. Salvatore la vetta del monte Maggiore alta più di 1000 metri.

 

Mentre su que­sto versante si è riusciti in giorna­ta a spegnere l'incendio; non c'è stato nulla da fare sull'altro ver­sante e le fiamme sono giunte a minacciare persino alcune abita­zioni di Giano Vetusto.

 

Uno scenario agghiacciante si presentava la serata di domenica agli abitanti di Calvi Risorta: fumi e residui della combustione cade­vano sulla cittadina dell'agro caleno e le fiamme alte si levavano a cielo sotto lo sguardo inerme della popolazione.

 

Nonostante la campagna antincendi non c'è stato nulla da fare questa volta: la migliore attività per prevenire i focolai è quella di sensibilizzare ed allertare tutta la popolazione, al riguardo la forestale ha attivato il numero 1515 che si ricorda facilmente, è attivo su tutto il territorio nazionale ed un operatore provvede velocemente a smistare la telefonata a servizio di pronto intervento.

 

I "Protocollo di intesa antincendi boschivi", si è posto l'obiettivo di delineare le procedure operative di intervento in caso di emergenza ed in particolare il servizio di reperibilità 24 ore su 24 a disposizione di chiunque (popolazione, personale pubblico, volontari ecc.) avvistati personalmente o ricevute segnalazione di un incendio boschivo e ne dia immediata comunicazione al Corpo forestale dello Stato.

 

E’ stato un week-end di fuoco coi diversi ettari di macchia mediterranea andati in fumo: a finire in cenere sono stati diversi ettari di bosco e la relativa fauna che nella zona è rappresentata soprattutto da cinghiali, da diverse specie di uccelli come falchi e "poiane" e da piccoli animali da pelliccia.