UNA SCHEGGIA NEL DITO, VA IN OSPEDALE ANZIANA SBORSA 16 EURO E S’INFURIA

 

CALVI RISORTA

 

(vita)

 

Sedici euro e cinquantaquat­tro centesimi per togliere da un dito una piccolissima scheggia di legno.

 

Una cifra che sul fronte della sempre più costosa assistenza sanita­ria può apparire tutt'altro che elevata ma che sembra dav­vero salata, per un 'interven­to' durato pochi secondi con il solo ausilio di un paio di pinzette e cresce molto, se si considera poi che ad inter­venire è stata una struttura pubblica come il pronto soc­corso di Capua.

 

Le vecchie trentamila lire diventano addirittura una cifra enorme se a pagarle è una persona riconosciuta gravemente ina­bile ai sensi della legge vigenti.

 

L'episodio per come viene raccontato dalla sua stessa protagonista, Lucia Martino di 89 anni di Calvi Risorta, il tutto è avvenuto lunedì scorso al pronto soc­corso dell'ospedale di Capua.

 

Lei, mentre era intenta ad un lavoro dome­stico, è stata leggermente ferita da una microscopica scheggia di legno che lei è poi rimasta infilata nella mano.

 

Ha tentato inutilmen­te di toglierla da sola, ma le sue condizioni di invalidità, unite alle davvero minime dimensioni della scheggia, non le hanno consentito di riuscire nell'impresa.

 

Così ha preferito raggiungere il pronto soccorso.

 

Insomma l'intervento è durato pochi istanti per togliere la scheg­gia.

 

L'unica domanda fatta dal medico di turno al pronto soccorso se fosse già vacci­nata contro il tetano e infine la richiesta di pagare entro e non oltre la giornata succes­siva il ticket alla cassa dell'ospedale, eventualmente verificando in tal occasione se, nel caso di un persona invalida, ci fossero esen­zioni.

 

Infine, martedì, la con­ferma dell'impiegato: niente esenzioni sono 16 euro e 54 centesimi, per una micro scheggia sulla mano di un’invalida.

 

Quello che è certo, questa è una storia di solida­rietà che ci ha colpito e per cui abbiamo deciso di pub­blicarla lungo le colonne del Corriere di Caserta.