RESTAURATI GLI AFFRESCHI DELLA CATTEDRALE ROMANICA

 

CALVI RISORTA

 

(Vito Taffuri)

 

I bellissimi affre­schi di Angelo Mozzillo che impreziosiscono la stupenda sacrestia della cattedrale romanica di San Casto a Calvi Risorta, hanno riacqui­stato la bellezza di un tempo.

 

La Presidenza del Consiglio dei Ministri, infatti, aveva assegnato ben trecento milio­ni di vecchie lire alla Sovrintendenza ai Monumenti di Caserta, proprio per restaura­re la famosa sagrestia della cattedrale calena, un vero e proprio scrigno di opere d'ar­te, e ben 88 medaglioni affre­scati alla pareti.

 

Dopo i 50 milioni assegnati ed utilizzati due anni fa per il restauro dei primi 24 medaglioni sulla parete destra, quindi, questi altri milioni sono serviti per completare l'intero restauro del ciclo pittorico e della sacrestia.

 

Un restauro che si era reso ormai indispensabile visto lo stato di deteriora­mento delle pitture, (una delle quali, l'affresco raffigu­rante il cardinale Andrea Giordano) qualche hanno fa era stato addirittura rubato dalla parete; e che ha contri­buito certamente a rendere ancora più preziosa la catte­drale calena.

 

Il monumento più rappresentativo e meglio conservato del medioevo caleno, con evidenze archi­tettoniche romaniche tra le più significative dell'altocasertano: il bel portale, il pre­sbiterio, la cripta, la sagrestia e soprattutto il pergamo e la cattedra episcopale conside­rati dai critici tra le più importanti testimonianze della scultura romanica in Campania.

 

Ma è stata la sagrestia questa volta a bene­ficiare dei fondi ministeriali: un ambiente generalmente poco visitato, ma tra i più caratteristici della cattedrale calena.

 

Situata a destra del presbiterio, presenta affresca­ti alle pareti i busti di tutti i vescovi di Calvi, da San Casto in poi: oltre 80 meda­glioni affrescati nel 1780 dal grande artista napoletano Angelo Mozzillo, formato alla scuola del Bonito.

 

Agli inizi del 1900 poi, furono realizzati altri ritratti dei vescovi di Calvi ma da altri artisti.

 

I ritratti sono raffigurati tra decori e grottesche ed inizia­no dall'oblò centrale con il grande medaglione di San Casto fino all’affresco n.24 per continuare nell'oblò late­rale destro con i medaglioni fino al n.37.

 

La serie dei vescovi poi continua sulla parete laterale sinistra con il primo oblò fino al n.49, e così via.

 

Tra gli affreschi, al centro della parete laterale destra, quello dedicato al car­dinale Bartolomeo D'Avan­zo, segretario del concilio ecumenico Vaticano I: inte­gerrimo difensore del dogma dell'infallibilità del Papa.

 

Uno scrigno di opere d'arte quindi che è ritornato al suo antico splendore.