IL PALAZZO BARONALE ZONA SU "LE MUSE"
Gazzettino Casertano, 01 maggio
2004
Sull’ultimo numero de “Le
Muse”, il quadrimestrale di cultura e attualità fondato da Bartolomeo Fiorillo
ed edito dall’Associazione “Amici della Musica” di Pignataro Maggiore, è stato
pubblicato un interessante saggio sul Palazzo baronale Zona di Calvi Risorta.
L’autore del saggio, il prof. Paolo Mesolella, analizzando un manoscritto del
1752, riporta la descrizione del palazzo e dei suoi favolosi quadri del Bonito,
pittore di Corte di Carlo III di Borbone.
Questi, nel 1751 chiama Luigi Vanvitelli per affidargli il progetto della
Reggia di Caserta. In quegli stessi anni, il Vanvitelli inizia molto
probabilmente anche il progetto del Palazzo baronale dei Sanniti Zona a Zuni.
Il palazzo, costruito ai margini di una villa rustica del 500 a pianta
rettangolare, ancora visibile a nord del cortile, viene descritto l' anno
seguente, nel 1752, in un documento manoscritto di Luigi Zona, che ne ricorda
lo stato dei lavori al fratello Muzio Zona , protomedico di corte, trasferito
in Spagna nel 1753 al seguito di Carlo III di Borbone. Prima di partire, grazie
alla sua grande influenza a corte, si era servito con molta probabilità del
Vanvitelli, per il progetto della sua casa e del pittore di corte Giuseppe
Bonito per adornarla, facendovi dipingere grandi e bellissimi affreschi in trompe-l'oeil, la tecnica pittorica che dà l'illusione
della realtà.
Cortigiani e damigelle si affacciano
da balaustre tra uccelli e vasi di fiori. Oltre ai dipinti, sono tante altre le
testimonianze del Settecento- Ottocento nel palazzo, dalle spade, alle
sculture, dai mobili, ai vasi. Ma ritorniamo al manoscritto del 1752 che
descrive il palazzo e contiene l’”Inventario di tutti gli beni stabili che si
posseggono da D. Luigi Zona e D. Muzio Zona, medico di S.M. Carlo III, monarca
delle Spagne, Protomedico di quei regni e consigliere d’azienda”.
"Il portone di ingresso
posto ad occidente- spiega il manoscritto- porta in un ampio cortile circondato
da mura. Nel cortile appare anche una grande meridiana. Sulla porta che dal
giardino porta al cortile c'è lo stemma della famiglia Zona (un arciere mentre
scaglia una freccia contro un cinghiale e, sotto, una banda zodiacale).
All'interno: una cantina, due fruttiere, la dispensa e la selleria. E questo è
tutto il piano inferiore.
A destra nell'entrare dal
portone, invece, c'è una scala nobiliare con la volta dipinta dal celebre
pittore Giuseppe Bonito nel 1759. Tutti i dipinti (sullo scalone, nella
galleria e nelle 3 stanze da letto) sono molto simili a quelli dipinti dallo
stesso Bonito nella reggia di Portici, con la tecnica pittorica del trompe-l'oeil: il cielo azzurro con larghe pennellate rosa
e le dame che si sporgono dai balconi tra vasi di peonie, cedri e colombi, così
reali da sembrare veri.
Oggi il Palazzo Zona, con
decreto del Ministro per i beni culturali ed ambientali è stato dichiarato di
particolare interesse artistico ai sensi della legge 1 giugno 1939, n°1089 ed è
sottoposto a tutela.
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